Negli ultimi anni è andata sempre aumentando la percentuale delle persone che hanno scoperto di essere intolleranti al lattosio o che semplicemente non riescono più a digerire il latte e quindi rinunciano al piacere di un buon cappuccino per iniziare la giornata e di conseguenza riducono i nostri possibili incassi.
Questo purtroppo anche per colpa di tanti baristi che riscaldano lo stesso latte più volte spesso portandolo a temperature ben al di sopra dei 60°, ma anche perché questi clienti non trovano un’alternativa o semplicemente perché hanno problemi di colesterolo.
Per ovviare a questi problemi, oltre a usare sempre latte fresco e non scaldarlo troppo, si possono proporre soluzioni alternative attraverso l’uso di latte vegetale che da tempo ha invaso gli scaffali dei nostri supermercati (questo a maggior dimostrazione della richiesta crescente di questi alimenti).
Tra quelli di facile reperibilità in commercio il più adatto per la preparazione dei nostri cappuccini è sicuramente il latte di Soia che grazie alla buona quantità di proteine contenute e all’aggiunta di Calcio e vitamina D rappresenta veramente una validissima alternativa.
Con un piccolo investimento si può raggiungere una fascia di mercato nuova e comunicare
un’attenzione in più ai nostri clienti abituali e attraverso il passaparola differenziare l’offerta
rispetto a quella dei nostri concorrenti. Bastano infatti alcuni litri di latte di soya per cappuccino, che si conserva come un normale latte Uht, (teniamo in frigo la quantità di latte sufficiente per il servizio per avere un latte più freddo e quindi più facile dal montare), una lattiera dedicata al cappuccino alla Soia (anche di piccole dimensioni 0,5 l), magari alcune tazze diverse da quelle in cui prepariamo il cappuccino classico (perché non usare tazze di vetro??) e un bel cartellino sul banco che pubblicizzi la nostra novità raccontandone ed esaltando le caratteristiche di un buon Cappuccino di Soia.
Perché oltre a non contenere lattosio è vegetale al 100%, quindi utilizzabile anche ai chi pratica una dieta vegana e non contiene né colesterolo e né glutine.
La tecnica di montatura del latte di soya è pressoché uguale a quella del latte intero anche se occorre prestare alcune ulteriori attenzioni in quanto il latte di soia è più soggetto alla formazioni di ‘Bolle’ che difficilmente potremmo far sparire ruotando la lattiera sul banco. Comunque se ben montato si possono ottenere risultati davvero ottimi ed apprezzatissimi dalla clientela.
Per quanto riguarda il food-Cost che è sempre importante per determinare il prezzo delle nostre preparazioni un buon latte di Soia ha un costo che in media è del 30% superiore al latte fresco intero e questo comporta un prezzo finale del nostro cappuccino di 0,30/0,40€ superiore ma sicuramente darà un valore aggiunto al nostro locale.
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Anche da noi da 3 anni usiamo il latte di soya, confermo tutto quanto scritto sia per il suo riscaldamento che per la tecnica. Aggiungo che sono daccordo che spesso si arrivi al latte di soya come alternativa ad un latte mal montato e male riscaldato. Poi uno si autoconvince di essere in-tollerante al latte vaccino quando invece è il barista che glielo serve quotidianamente ad essere in-conpetente.
w la formazione!!
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