Il post di oggi ci arriva da Raffaele Musolino, professore di “Servizi di Sala e Vendita” insegnante presso l’IPSSEOA Pellegrino Artusi di Forlimpopoli una professione molto importante nella formazione delle “nuove leve” del settore Horeca.
Purtroppo molto spesso negli Istituti Alberghieri Italiani si nota una certa ritmica monotona fra i docenti ITP (Insegnanti tecnico pratici) che Raffaele con molta passione e professionalità cerca di rompere inserendo nelle didattiche delle novità, cercando collaborazioni ed aiuto da parte di alcune aziende leader del settore horeca, riempendo la propria vita privata con periodici corsi di aggiornamento in modo di rendere le lezioni particolari e piacevoli alla scoperta delle attrazioni del momento nel campo della ristorazione con ottimi risultati nei confronti dei propri alunni e “futuri professionisti”.
A conferma di ciò, abbiamo avuto modo di conoscere Raffaele durante un evento di Latte Art a Firenze dove ha portato con se un gruppo di propri alunni affascinati dal mondo del caffè.
Cos’è la caffeina? Partiamo dalla sua definizione, sicuramente è una molecola complessa, un eterociclo azotato appartenente alla famiglia degli alcaloidi di origine vegetale che allo stato puro si presenta come una polvere bianca inodore, fonde a 225-228 °C, solubile in acqua a temperatura ambiente (2g/100 mL), molto solubile( 66 g/100 mL) in acqua calda.
La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale, la possiamo assumere e trovare nel caffè, nel tè, nel cacao ed in molte bevande come la coca cola e gli energy drink (Red Bull…)
I primi a scoprirne gli effetti sul corpo umano furono i cinesi, circa 5000 anni fa, quando assumendo dosi di tè, notarono l’aumento dello stato di allerta, la capacità di concentrazione e l’efficienza fisica e mentale anche se il principio attivo fu isolato solo nel diciannovesimo secolo.
La caffeina rallenta il nostro orologio biologico interno come dimostra una recente ricerca scientifica.
Un espresso doppio bevuto tre ore prima di andare a dormire posticipa di 40 minuti l’attivazione della melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-veglia, rendendo più difficile addormentarsi.
Questo è uno dei ‘trucchi’ della caffeina per tenerci svegli emerso da uno studio pubblicato sulla rivista ‘Science Translation Medicine’.
I risultati possono contribuire a trattare alcuni disturbi del sonno, in particolare quelli delle persone che si svegliano, naturalmente, troppo presto, per aiutarle a rimettersi in sincronia con il resto del mondo. Quindi potrebbe essere utile, se si vola in aereo, prendere la caffeina al momento giusto della giornata per accelerare il tempo che serve per superare il jet lag.
(A) La caffeina è sintetizzata nelle piante grazie a tre step molto importanti:
(nello schema XMT) AMP (adenosina monofosfato),
(nello schema MXMT) GMP ( guanosina monofosfato)
(nello schema DXMT) IMP (inosina-monofosfato)
Vengono trasformati in xantosina e poi in teobromina che grazie all’azione enzimatica e sintattica si trasforma in caffeina
(B) Evoluzione delle piante che producono caffeina
(C) Valori di supporto per caffè, tè, cacao.
(D) Un modello che riassume la storia duplicazione dei geni del caffè, seguendolo schema (C).
(E) Fase di concentrazione maggiore nel perisperma rispetto l’endosperma.
Fonte: http://stm.sciencemag.org
Prof. Raffaele Musolino
Docente dei servizi di Sala & Vendita
Caffeina
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