Continuano gli articoli-diario del nostro entusiasta Fabrizio Rinaldi. Questa volta ci parla della sua promozione su internet…
La mia storia di torrefattore scorre su due binari paralleli che, sovvertendo tutte le regole della matematica, ogni tanto si incontrano magicamente. C’è un lavoro artigianale, seguito con grande passione, che si svolge nel laboratorio di torrefazione e nei locali storici del bar pasticceria fondato dai miei genitori, dove la materia prima, il caffè, ovviamente, si trasforma, si annusa e si può toccare per mano, e poi c’è un lavoro che scorre parallelo ad esso, con la stessa intensità, che mi sta dando soddisfazione. In parole povere, nell’era di internet e della telefonia mobile, bisogna per forza adeguarsi ai tempi.
Io non la pensavo così, naturalmente ( sono una testa dura ).
Avevo meno di trent’anni e mi ostinavo a lavorare alla vecchia maniera, ispirato da certe torrefazioni storiche situate nel centro di Roma, dove immaginavo uomini di mezza età, con la pancia ed i baffi spioventi, magari, che svuotavano sacchi di caffè e aspettavano, senza fretta, che si completasse il ciclo di tostatura. Uomini di un’altra epoca che mi avrebbero mostrato con pazienza ogni segreto di questo affascinante mondo. Ed io avrei bevuto con loro tazze fumanti di caffè appena tostato. Bella storia, peccato che non sia mai accaduta !
Ci sono voluti ben tre anni, ed una giornata trascorsa alla torrefazione Mokaflor, dove ho seguito un interessante corso sulla torrefazione, ed un articolo che ho scritto sul blog Ilcaffeespressoitaliano a farmi capire che le cose cambiano e noi insieme a loro, e che per essere competenti sul mercato bisogna scorrere, appunto, su due binari paralleli tra loro.
Ho iniziato quasi per gioco, creando la pagina Facebook ufficiale del mio caffè, dove ho inserito foto e descrizioni dei prodotti. Poi, trascinato da questa ribellione culturale, ho aperto anche il canale You Tube e la pagina Google +, creato una mailing list e supplicato Gabriele Cortopassi di farmi scrivere sul blog Ilcaffeespressoitaliano ( insistendo, tra l’altro, a far pubblicare anche la mia foto tra lo staff, da bravo narcisista che sono ).
Tutto questo ha sconvolto il mio lavoro. Perché ha funzionato ed io ho cominciato a seguirlo con una nuova attenzione, curando tutti i miei canali e legandoli tra loro, grazie alle condivisioni. Naturalmente, la veste da padrona, ancora adesso, appartiene al blog su cui ho la fortuna di scrivere, che mi porta quasi ogni giorno a conoscere persone nuove, curiose di conoscere il mio caffè, regalandomi così buoni clienti che frequentano il bar oppure che acquistano on line i miei prodotti.
E consiglio vivamente a chiunque si voglia avvicinare a questo lavoro, o ne faccia già parte, di prendere in considerazione l’idea di aprire un blog, o qualcosa di simile, presente sul web, in cui trasferire tutte le proprie potenzialità. I risultati arriveranno, prima e poi. E nasceranno nuove problematiche, come la ricerca di un corriere per le spedizioni ed un rinnovo, spesso necessario, di tutto il packaging che caratterizza il proprio caffè. E la creazione di un logo, magari. Ma se affrontate con lo spirito giusto, saranno semplicemente uno stimolo per mandare avanti e migliorarsi ogni giorno. Questo è stato il mio percorso. E posso garantirvi che la vendita di caffè si è moltiplicata. E mi ha aiutato a capire meglio la complessità di questo lavoro e le innumerevoli sfumature che lo possono caratterizzare.
Nell’ultimo mese, poi, è accaduto qualcosa di magico ( perdonate la continua presenza di questo sostantivo, ma credo sia l’unico che possa spiegare l’idea ) che ha nuovamente scosso le carte in tavola. Ho fatto amicizia con un cliente, Fausto Frasca, che nella vita fa un altro lavoro, totalmente diverso dal web design, con cui ho iniziato a conversare piacevolmente di caffè, invitando poi, lui ed un suo amico, a compiere dei percorsi di degustazione, in cui spiegavo loro i segreti delle mie miscele e dei caffè monorigine. Nell’improvviso entusiasmo, abbiamo realizzato anche un video, dove abbiamo mostrato tutte le fasi di lavorazione del mio caffè, dalla scelta dei chicchi verdi alla tostatura, dal raffreddamento alla conservazione nei silos, fino all’assaggio immediato in tazzina ( va ricordato che il caffè in realtà deve stare a riposo almeno sette, otto giorni, prima di essere macinato ). Ho inserito il video su Facebook e, miracolo dei miracoli, il giorno dopo viene condiviso da Davide Cobelli ( grande esperto di caffè ) sul gruppo facebook Passionecaffè, in cui scatena decine di commenti, circa seicento visualizzazioni e diversi dibattiti.
Questo ci fa capire, a me e Fausto, che si può insistere su questa “ vetrina “ e lavorarci sopra. Mi propone di creare un sito web professionale, in cui mostrare al pubblico il meglio del mio lavoro. Lui si arma di macchina fotografica e fantasia, io compro il dominio che porta il nome del mio caffè, e nell’arco di tre settimane, Fausto crea un bellissimo sito, con delle sfumature artistiche che in qualche modo mi rappresentano, lasciando tuttavia intatta le funzionalità, in modo che il cliente possa ottenere subito le informazioni che cerca, ovvero i contatti ed il modus operandi per acquistare il caffè.
E’ nata così un’amicizia ed un rapporto professionale che spero possa durare a lungo e che sia, per entrambi, l’inizio di un nuovo percorso lavorativo.
Il web fa parte della nostra vita, ormai, ed è giusto convivere con le sue regole, tuttavia scrivo un consiglio spassionato a tutti : quando bevete un buon caffè, dimenticatevi di google e dei telefonini, e lasciatevi incantare, per un attimo, dal gusto persistente di questa bevanda.
Poi fatevi un selfie con la tazzina vuota e condividetela con tutti i vostri amici.
Sarà un successo !
Potete contattare Fabrizio Rinaldi a [email protected]