In una recente manifestazione abbiamo avuto modo di assaggiare una miscela prodotta da caffè Trucillo, storica torrefazione Salernitana.
La miscela, il cui pacchetto non riporta la composizione né in singole origini né in percentuale arabica/robusta, ma che sicuramente contiene un’importante percentuale di quest’ultima (probabilmente un 60/40) è quella certificata dall’ente dell’Espresso Italiano.
Il test, in cui l’espresso è stato preparato con tutte le regole da un barista di alto livello, è stato effettuato con un filtro doppio e 14 grammi di caffè, pesati. La temperatura di estrazione era di 90,5° e per la valutazione dell’assaggio è stata usata la scheda di degustazione che trovate descritta qui.
All’assaggio la miscela si è rilevata di basso livello. La crema si presenta di un color nocciola uniforme senza particolare nuances, con una media elasticità e una buona persistenza. Al naso la miscela ha rivelato tutti i suoi difetti, con scarse sensazioni odorose e, quelle presenti, a testimoniare la presenza di robusta di non altissimo livello, con sentori di nocciole e cioccolato fondente, ma anche, e soprattutto, di una certa terrosità. Questa sensazione si manifesta appieno anche all’assaggio, dove il caffè si rivela di bassa acidità (voto non più di 3, per noi) e di una amarezza media (5) e soprattutto con una sensazione di astringenza che davvero non dona a questo caffè.
Anche in corposità il caffè è risultato carente, sopratutto rispetto ad una classica miscela del sud, e nel nostro assaggio non ha avuto un voto più alto di 5.
Il retrogusto è abbastanza persistente, ma non può che richiamare le sensazioni sgradevoli dell’assaggio. Il voto complessivo, nel nostro assaggio, è 4, purtroppo non scusabile stavolta, come altre volte ci è successo, con le scarse capacità del barista.
Pingback: Recensione del caffÈ trucillo | SalernoRSS
Pingback: RECENSIONE DELLA MISCELA “CREMA ESPRESSO” CAFFE’ MILANI | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
A me sembra davvero un controsenso leggere il giudizio estremamente negativo (4) assegnato a una miscela certificata dall ente nazionale dell espresso italiano, senza aver neanche riscontrato errori madornali del barista.
Più leggo in giro e più mi convinco che i canoni internazionali che sono utilizzati per giudicare i caffè sono per nulla allineati con il gusto classico dell’espresso italiano, in particolare del Sud Italia.
Quello che noi meridionali definiamo una ciofeca e’ valorizzato al massimo altrove, mentre un assaggiatore che viene dal mondo degli speciality coffee americani britannici etc definisce bruciato, amaro, dal pessimo retrogusto quello che piace I meridionali