Caffè e vino, due bevande tra le più diffuse ed amate al mondo e con molti più punti in comune di quel che si possa pensare. (vi ricordate questo post?)
E se molte delle novità e delle cose più stravaganti arrivano dagli Stati Uniti, l’idea di invecchiare il caffè verde in delle botti da vino non poteva che venire in mente che a una torrefazione con le radici in una delle maggiori zone vinicole americane, l’Oregon, famoso per i suoi vitigni “francesi” come il Pinot Nero, il Riesling o lo Zinfandel.
Ovviamente il processo di invecchiamento, che nasce dall’idea di armonizzare le complessità aromatiche del vino con quelle dei chicchi di caffè, ha necessitato di uno studio molto accurato prima di arrivare alla qualità desiderata. Si sono provati diversi tipi di botte fino a preferire quelle del Pinot Nero dove i chicchi vengono girati ogni due settimane e mantenuti in magazzini a temperatura controllata
Il caffè utilizzato per questo procedimento proviene da El Salvador e già di per se è un caffè molto complesso dal punto di vista aromatico con note speziate di pepe, frutti di bosco e caramello. Il processo di invecchiamento nelle botti amplifica le note fruttate portando aromi fruttati di ciliegia matura.
Ci assicurano che sia perfetto per l’estrazione in espresso ma che renda al meglio se estratto lentamente con una Chemex in un infuso davvero originale. Estratto a freddo in Cold brew può diventare un’ingrediente eccezionale per i vostri Coffee Cocktail....anche analcolici!!
Vi abbiamo incuriosito tanto da ordinarlo oltreoceano? Lo trovate QUI sul sito di Water Avenue Coffee Roaster! Se poi avete voglia di replicare il procedimento su questo sito si trovano botti per invecchiamento di ogni genere….