Il quarto giorno di Barista & Farmer ha visto come sempre i baristi cominciare la giornata all’alba per recarsi in piantagione.
Oggi però, i partecipanti, hanno raccolto le bacche utilizzando il metodo chiamato “stripping”, qui descritto dal creatore del talent show, Francesco Sanapo: “si tratta di uno dei metodi più diffusi in Brasile e quindi mi sembrava corretto che i baristi ne entrassero a conoscenza, anche perchè hanno il compito di conoscere tutte le sfumature del mondo del caffè, è anche questo lo scopo del programma. Se ci pensiamo bene, è lo stesso metodo che in Italia si usa per la raccolta delle olive, come avviene in Puglia, la mia terra. Si agitano gli alberi per far cadere le olive e poi si usano dei teli per riportarle al frantoio o al beneficio, in questo caso. In pratica, si staccano tutte le ciliegie dalla pianta, per poi procedere ad una post selezione che è avvenuta utilizzando il metodo di selezionatura in acqua: le bacche sono immerse in vasche di acqua e poi divise per peso specifico, perchè la bacca più matura è più pesante e resta sul fondo mentre quella secca o acerba rimane a galla assieme ai rami ed alle foglie.”
Terminate le operazioni, i dieci baristi sono stati divisi in due squadre, che rimarranno tali fino alla fine del gioco. La prima è la Free Mandela, capitanata dal regional trainer di Lavazza, Fabio Sipione, e conta nelle sue fila Miguel Fernandez (Spagna), Evani Jesslyn (Indonesia), Guido Garavello (Italia), Daniel Rivera (Porto Rico) e Rosey Hill (Australia). L’altro team è invece Papaya Power, affidato alla guida del coffee lover romagnolo Nino Conti (già protagonista della scorsa edizione del programma) e si compone di Olga Kaplinka (Russia), Agnieszka Roweska (Polonia) , Amy-nare Manukian (Armenia), Nikolaos Kanakaris (Grecia) e Raphael De Souza (Brasile).
La mattina si è conclusa con una “classica” attività del talent show, la corsa coi sacchi di caffè, mentre nel pomeriggio le attività sono proseguite in aula, dove Andrej Godina, docente della Barista & Farmer academy, ha tenuto una lezione sulle abilità sensoriali, ovvero “le caratteristiche di una tazza di caffè, dall’analisi degli aromi alla capacità di riconoscere i gusti in tazza. Il corso – continua Godina – è poi proseguito con un blind test, un’esame alla cieca. La lezione si è conclusa con le caratteristiche tattili del caffè al palato, il corpo del caffè.”
Arrivati quasi al giro di boa di questa terza edizione del talent show, ecco le impressioni del team Papaya Power su questa prima parte della loro esperienza in Brasile.
Nikolaos: “Non ci sono parole per descrivere l’esperienza, ogni giorno è pieno di attività, facciamo cose che non mi sarei mai aspettato, come raccogliere ciliegie di caffè che poi finiranno nella tazza di qualcuno. Adesso si stanno anche creando dei legami fra di noi, anche quando non siamo a raccogliere o in classe. L’aspetto deludente? La mia selezione di ciliegie! (ride) Scherzi a parte, il programma è fantastico, assolutamente all’altezza delle mie aspettative.”
Raphael: “E’ bello essere qui, è bello poter imparare cose nuove, ma l’aspetto migliore di questa esperienza è sicuramente il contatto con persone di altri paesi ed altre culture. Avevo già fatto corsi sul caffè ma qui c’è un contatto diretto, con la materia e con le persone che la lavorano. Sono sempre a contatto col caffè ma ogni volta è un’esprienza diversa. Quando ho visto il promo dell’edizione del mio paese, ho pensato: “hey, perchè non c’è un brasiliano? Quel brasiliano devo essere io! E quindi, eccomi qua.”
Olga: “Stamani in piantagione è stato pazzesco. Un po’ come uno sport.. stancante ma divertente. E’ un lavoro di squadra, interessante e complesso. Mi piace l’idea di poter sviluppare i miei ricettori qui all’accademia e diventare una professionista migliore. Devo dire che prima di partire non avevo aspettative, non perchè non avessi stima nel progetto ma perchè volevo un contatto diretto e senza pregiudizi dell’intera esperienza. La vera scoperta di questo viaggio? La papaya! Non l’avevo mai mangiata e l’adoro! (ride) Detto questo, è meraviglioso scoprire quanta storia si nasconde in 30mm di caffè.”
Amy-nare: “Continuiamo ad apprendere informazioni giorno dopo giorno. Non sono molto pratica con l’inglese e devo dire che qui mi stanno aiutando tutti, siamo davvero una squadra. Non c’è senso di competizione, siamo qui l’uno per l’altro. Da fuori sembrava una passeggiata, vado in Brasile, raccolgo un po’ di caffè.. che ci vorrà mai! E’ faticoso alzarsi ogni mattina alle cinque, ma ne vale davvero la pena.”
Agnieszka: “Ogni giorno è migliore del precedente. Preferisco decisamente passare tempo fra i filari che in classe: le lezioni teoriche, volendo, potrei apprenderle anche a casa mia, ma una piantagione, beh, è per quello che sono qui. Mi piace quando facciamo attività di squadra, ci sitamo conoscendo tutti meglio e siamo un bel gruppo. Vorrei avere un po’ più di tempo per razionalizzare tutto quello che sto imparando, ma qui è così, non ci si ferma mai.”
Barista & Farmer, brasile