A lame o a macine, coniche o piatte, lento o veloce, con dosatore o senza; tutti i dubbi di chi vuole scegliere un macina caffè per l’espresso a casa.
Chi comincia ad appassionarsi al mondo dell’espresso da casa sente, naturalmente, l’esigenza di comprare una macchina da caffè espresso per la propria cucina (alcuni anche soggiorno…). Nel momento però in cui, magari durante un corso, si degustano alcuni caffè, magari in singola origine, si realizza quanto importante sia trovare l’esatto punto di macinatura per l’espresso e quanto sia difficile trovare alcuni caffè “gourmet” già macinati. Da qui, l’esigenza di comprarsi anche un macinino.
Certo, si può ovviare il problema comprando una macchina superautomatica, che oltre a fare l’espresso, lo macina, raramente però il vero coffee fanatics accetterebbe di farsi fare l’espresso da una macchina, pur performante. Quindi macina caffè; ma come sceglierlo?
A lame e a macine.
Abbiamo già detto in questo articolo della differenza, fra macine coniche e piatte ( e in questo articolo avevamo scritto anche di come si cambiano le macine) ma molti dei macina caffè più economici però non hanno macine, ma lame, come un frullatore da cucina. Questi macinini hanno un costo molto basso, anche sui 25/30€ e sono spesso usati per il caffè americano. Per l’espresso il difetto è evidente: è molto difficile trovare il punto esatto di macinatura, che dipende da quanto a lungo si macina il caffè, dovete avere polpastrelli molto sensibili per “sentire” la macinatura e la granulometria non è per niente uniforme!!
Macinino veloce o lento?
Veloce, risponderanno i nostri piccoli lettori (come diceva Pinocchio); ma nei macinini da casa raramente veloce vuol dire migliore. I macinini ad alta velocità tendono a creare molto calore (che può “scottare” e quindi influenzare il sapore del caffè) e tendono a creare elettricità statica, che in alcuni casi può portare la polvere di caffè a “impastare” il macinino e, più spesso, a far volare polvere di caffè ovunque, con il risultato di passare minuti dopo ogni caffè per pulire ogni angolino della cucina. I macinini a bassa velocità, producono invece, generalmente, meno elettricità statica e calore, oltre che meno rumore, il tutto, è chiaro, ad un costo maggiore.
I macinini a bassa velocità (la differenza di tempo per macinare la dose di un espresso in realtà è minima) si dividono a loro volta in due categorie: quelli a riduttore di velocità (con un sistema di ingranaggi che, come la catena di una bicicletta trasmette meno giri alle macine di quelle che compie il motore, e quelli a trazione diretta. La principale differenza è che i primi sono più rumorosi, il che non è poco se alle sette di mattina non vogliamo svegliare chi, in casa, sta ancora dormendo.
Con dosatore e senza
Il dosatore è la campana che contiene il caffè macinato e con la cui aletta si fa “click” per prendere la dose di caffè. Se questo modello spesso (ma non da noi) viene considerato ideale nei bar per la sua immediatezza, certo questa esigenza non c’è a casa, per quanto di corsa dobbiamo uscire la mattina. Un modello ad erogazione diretta (senza dosatore) ci porta a macinare il caffè al momento, senza compromessi, e ci permette di regolare con più facilità la macinatura. All’inizio, con questi modelli, può essere più difficile trovare la giusta grammatura di caffè (ma in pochi giorni di esperienza si capisce). Nei modelli più evoluti c’è un sistema automatico che si stoppa una volta macinata la dose preimpostata, come nel caso dell’ottimo Vario di Mahlkoening.
La regolazione della macinatura
Tema fondamentale per la preparazione di un buon espresso che abbiamo visto qui. Anche la ghiera con cui regoliamo la macinatura del caffè ci costringe a dover scegliere: a scatto autobloccante o a regolazione libera? Con l’autobloccante si noterà un “click” mentre si ruota la manopola di regolazione, che consente di bloccare l’impostazione. Ogni click equivale a un livello di finezza della macinatura. Gaggia, Saeco e Capresso di solito usono questo tipo di regolazione a “scalini”.
E per piccoli consumi casalinghi avete mai pensato a quelli manuali? Sono come quelli dei nostri nonni, ma molto più cool e precisi. Alcuni li produce la Hario, e sul mercato italiano qui trovate il Mini Mill e qui il più grande Skerton.
Nel tipo con leva di rilascio, invece, o a regolazione libera, si preme verso il basso una levetta mentre si gira la ghiera. Quando la leva viene rilasciata, si blocca la ghiera in posizione. La Rancilio e Pasquini usano questo metodo.
Pingback: IL MACINA CAFFÈ DA USO DOMESTICO ROCKY RANCILIO | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: GLI HAND-GRINDERS O MACINACAFFÈ MANUALI | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: IL GAGGIA MDF, UN MACINACAFFÈ DA CASA “ENTRY LEVEL” PER PICCOLI BUDGET. | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Salve, io vorrei un consiglio spassionato per l’acquisto di un macinacaffe’ da casa, premettendo che ho un budget di 250-300 euro. Avevo acquistato un macina caffe’ Lux della Nemox e devo dire che sono rimasto davvero deluso in quanto a parte i primi 2 mesi, poi la macinatura era sempre meno precisa. Addirittura all’inizio son partito da una tacca in meno del grado 3, e negli ultimi giorni sono arrivati quasi allo 0. Ho anche pulito le macine con il Pulygrind ma niente. A proposito di questo, un tecnico della Nemox da me contattato, mi ha detto che non bisogna fare alcuna manutenzione e che forse il Pulygrind aveva deteriorato le macine! Io comunque il prodotto, lo avevo usato solo nell’ultimo mese perché insoddisfatto della macinatura. L’ho rimandata indietro e mi rimborsano i soldi. Quindi, se mi potete consigliare un macinacaffè senza dosatore che dura e non che dopo 4 mesi non macina piu’ bene mi sarebbe utilissimo. Ho visto la Lelit PL67,la Quick Mill 060 evo e 060 evo Pid (a che serve Pid nel macinacaffe’?) che mi sembrano buone. Altrimenti, in base a quello che vi ho chiesto, se mi consigliate voi un modello che assicuri la durata nel tempo mi fareste un grande piacere. Grazie 1000