I cappuccini alternativi vanno a ruba e vengono ormai scelti da tantissimi consumatori sempre più attenti ad un’alimentazione sana e salutare. I cosiddetti “latti alternativi” (di soia, d’avena, di riso o di mandorla), al di là delle peculiarità gustative che possono risultare più o meno gradevoli in base alle preferenze individuali, rappresentano una nuova risorsa per i pubblici esercizi che vogliono aumentare e variare il proprio menù di caffetteria.
Comunemente chiamati anche “latti vegetali”, oltre all’apparenza hanno ben poco delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali del latte vaccino. Con le dovute precisazioni, le bevande di origine vegetale risultano effettivamente una valida alternativa, essendo privi di lattosio, caseina e colesterolo, non solo per i consumatori che seguono una dieta vegetariana-vegana o salutistica, ma diventano un’opzione interessante anche per chi ha problemi di intolleranza al latte di origine animale.
Quali sono i cappuccini alternativi che è possibile preparare con queste varietà di latte? Lo abbiamo chiesto all’esperto Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy.
Cappuccino al latte di soia
“Il succo di soia estratto dall’omonimo legume è la bevanda a base vegetale meno calorica e più ricca di proteine, dapprima diffusasi tra le popolazioni asiatiche e ora comodamente reperibile nella grande distribuzione. Dal punto di vista della resa, della consistenza e del gusto è il migliore tra i latti vegetali per preparare un cappuccino alternativo. Per rendere il cappuccino più piacevole al palato sono più indicate le bevande a base di soia già addolcite con zucchero di canna o aromatizzate alla vaniglia – afferma Marco -. Inoltre, specialmente per il latte di soia è sempre meglio scegliere il tipo BIO, per evitare di offrire inavvertitamente prodotti OGM non graditi dalla maggior parte dei consumatori, estremamente attenti al contenuto degli alimenti”.
Cappuccino al latte di riso
“La bevanda ottenuta da chicchi di riso selezionati è povera di proteine e di grassi, ma ricca di zuccheri, energetica e facilmente digeribile. Il latte di riso è difficile da montare e comunque poco corposo e dalla schiuma instabile per un cappuccino che sia accettabile, ma diventa interessante per preparare un latte macchiato o un cocktail estivo di caffè con polvere di cannella e sciroppo di cocco” prosegue.ù
Cappuccino al latte d’avena
“Come il latte di riso anche quello d’avena è ricco di carboidrati ed è quindi molto energetico e nutriente. Il suo gusto è più delicato in confronto a quello di soia, ma in fase di montatura la schiuma del latte d’avena è meno stabile e quindi più indicata per il caffelatte”.
Cappuccino al latte di mandorla
“L’emulsione acquosa ricavata dalle mandorle pelate, triturate e addolcite, è una bevanda dalle origini antiche, tipicamente siciliana ma molto diffusa anche in altre regioni meridionali come la Calabria, la Puglia e la Campania. Rispetto al latte ai cereali (riso e avena) il latte di mandorla ha un buon apporto di proteine e di grassi insaturi. Se montato a vapore sviluppa una bella e candida “crema di mandorle”. I prodotti in commercio di solito sono dolcissimi con un gusto di mandorla molto marcato, esaltato specialmente se il latte viene riscaldato per il cappuccino. Servito caldo con il caffè, il sapore può risultare decisamente intenso, ma è perfetto nelle preparazioni con ghiaccio. Per dare un tocco rinfrescante è ideale in versione frappé e come ingrediente nella mixability” conclude Marco.