Un caffè con un basso contenuto di caffeina, una sorta di decaffeinato naturale, cerchiamo di scoprire origine, storia e caratteristiche della varietà Laurina.
Circa l’80% della popolazione mondiale consuma caffeina, presente come sappiamo non soltanto nel caffè ma anche in tante altre piante, ma esiste anche una buona percentuale di persone che non possono assumere caffeina o semplicemente non vogliono e ricorrono all’alternativa del decaffeinato che spesso però regala esperienze non proprio appaganti.
Oggi andiamo a scoprire un caffè, non proprio decaffeinato, ma sicuramente con un bassissimo livello di caffeina, parliamo della varietà Laurina.
Per caffè “a basso contenuto di caffeina” si intende un caffè che non ha subito il processo di decaffeinizzazione ma, invece, è naturalmente molto più basso di caffeina rispetto ad altri tipi di caffè. La varietà Laurina, nota anche come Bourbon Pointu, è una di queste varietà di caffè “a basso contenuto di caffeina” e contiene circa la metà della caffeina rispetto alle altre varietà di Coffea Arabica.
Laurina – Bourbon Pointu
Cos’è il caffè a basso contenuto di caffeina?
Oltre il 98 per cento del caffè coltivato al mondo proviene da due sole specie del genere vegetale Coffea: Arabica e Robusta (Canephora). Di queste l’Arabica è la varietà più consumata al mondo, rappresenta tra il 60 e il 70% della produzione totale di caffè nel mondo, la maggior parte del restante 30/40% è costituito da Coffea Canephora, e meno del 2% proviene dalla specie Coffea Liberica.
L’arabica contiene brispetto alla robusta. In media l’Arabica ha circa la metà del contenuto di caffeina della robusta. Se un chicco di Robusta infatti può contenere dal 2% al 4% di caffeina, un chicco di arabica ne contiene tra l’1% e l’1,5%.
Nonostante questo però la maggior parte delle varietà di Arabica hanno ancora livelli di caffeina significativi, che sono più che sufficienti per interrompere il sonno o causare disturbi a chi è sensibile alla caffeina.
All’interno delle specie botaniche esistono molte varietà e cultivar, ognuno con le proprie caratteristiche, e oltre alle diverse dimensioni, resa produttiva e risultato in tazza anche il contenuto di caffeina può variare. La varietà Laurina, nota anche come Bourbon Pointu, è per esempio, una varietà che contiene molta meno caffeina rispetto alle altre.
La storia di Laurina e Bourbon Pointu
La varietà Bourbon Pointu (Laurina) prende il nome dall’isola dove è stata identificata per la prima volta, l’isola della Reunion, un territorio francese d’oltremare situato nell’Oceano indiano, che nel 18° secolo si chiamava Bourbon e già nel 1711, il segretario della Compagnia delle Indie Orientali durante un viaggio nell’isola della Reunion documentava di questa varietà botanica.
All’inizio del 1700 infatti alcune piante di caffè arabica erano state prelevate dallo Yemen per essere coltivate sull’isola di Bourbon, dove grazie al clima perfetto iniziarono ad acquisire una propria identità con una continua mutazione della varietà originaria Bourbon in Bourbon Pointu (Laurina)
La caratteristica inconfondibile di questa varietà, oltre alla sua piccola statura, la forma simile ad un albero di natale, le foglie più arrotondate è sicuramente la forma dei chicchi allungati e appuntiti da cui deriva anche il nome Bourbon Pointu (appuntito in francese).
La produzione di caffè sull’isola di Bourbon ebbe un picco attorno ai primi anni dell’800 ma ha subito un repentino crollo a causa dell’aumento della produzione della più redditizia canna da zucchero e dei disastri climatici che hanno colpito l’isola fino alla quasi completa sparizione delle piante di caffè alla fine dell’800.
Non tutte le piante andarono perdute però e alcune di esse furono introdotte in un altro territorio francese d’oltremare: la Nuova Caledonia in seguito alla conquista dell’arcipelago oceanico sotto la guida di Napoleone III. La produzione del caffè in Nuova Caledonia andò avanti fino alla metà del ‘900 quando i raccolti subirono un focolaio di ruggine delle foglie di caffè (Hemileia Vastatrix), una devastante malattia fungina che affligge acora oggi le piantagioni di caffè. In seguito la varietà Bourbon Pointu apparentemente scomparve, e molti credevano che fosse definitivamente estinto, ma….
Laurina – Bourbon Pointu
La Riscoperta della Varietà Laurina, Bourbon Pointu
Grazie a Yoshiaki Kawashima, figlio maggiore di un torrefattore giapponese che aveva sentito parlare per la prima volta del Bourbon Pointu durante i suoi studi all’estero presso il Nation Coffee Research Institute in El Salvador negli anni 70, la Varietà Laurina tornò alla luce.
L’ossessione di Yoshiaki per le varietà di caffè rare e misteriose infatti gli permise durante un viaggio d’affari a Reunion di ritrovare, pur non senza difficoltà, alcune piante di caffè di questa varietà.
Sembra infatti che gli abitanti dell’isola avessero dimenticato la loro ricca storia legata alla produzione del caffè e la ricerca sia durata ben due anni, fin quando un veterinario gli indicò la presenza di 30 piante di caffè varietà Bourbon Pointu che crescevano sull’isola.
Kawashima dedicò gli otto anni successivi alla ricoltura del Bourbon Pointu e nel frattempo altre piante vennero ritrovate dai ricercatori nei giardini Creoli dell’isola. Dopo 5 ulteriori anni di ricerca per selezionare le piante migliori nel 2003 sono state piantate le prime piante e un anno e mezzo dopo è avvenuto il primo raccolto (nel 2006). Raccolto che ha riscosso grande entusiasmo da parte degli assaggiatori coinvolti nel progetto.
Il caffè infatti aveva proprietà sensoriali eccezionali, con note fruttate di arancia, Mandarino e litchi.
Laurina: i chicchi di caffè naturalmente a basso contenuto di caffeina
Il caffè Laurina è salito agli onori della cronaca nel 2015 quando Starbucks ha tostato e venduto un singolo raccolto di 340 kg di laurina nicaraguense in 20 negozi selezionati negli Stati Uniti. In media, la Laurina contiene circa la metà del contenuto di caffeina della maggior parte delle altre varietà di arabica. E infatti, al suo livello più basso, la Laurina può contenere solo un quinto del contenuto di caffeina.
Rispetto alla varietà robusta, che contiene il più alto contenuto di caffeina, la Laurina può contenere solo un decimo del contenuto di caffeina.
Il fatto che questo contenuto basso di caffeina sia naturale e non ottenuto mediante un processo, consente a questa varietà di conservare tutte le caratteristiche organolettiche dei chicchi che purtroppo in parte (anche se piccola) si perdono durante la decaffeinizzazione. Per questo la Laurina viene considerata un’alternativa “più gustosa” al decaffeinato.
Non ci dobbiamo però dimenticare che per essere considerato decaffeinato un caffè deve essere privato del 97% della caffeina per la legge statunitense e al 99,9% privo di caffeina secondo la legislazione UE. La Laurina, pur contenendo la metà di caffeina rispetto alle varietà di Arabica contiene comunque fino ad 8 volte la caffeina presente in un caffè decaffeinato, che potrebbe essere sufficiente a causare disturbi al sonno.
Laurina – Bourbon Pointu
Quali sono le caratteristiche organolettiche della Laurina?
In tazza la Laurina, in generale, si presenta come un caffè leggero, con una deliziosa dolcezza, un’acidità bassa e ben bilanciata e un’amaro quasi impercettibile. Le note aromatiche più frequenti sono pesca, papaia, prugna e miele, oltre a note floreali meravigliosamente profumate.
Il suo basso contenuto di caffeina la rende anche una varietà difficile da coltivare. Questo perché la caffeina ha la proprietà di agire come insetticida naturale e il basso contenuto la rende facilmente attaccabile e per questo si adatta meglio ad essere coltivata ad altitudini più elevate dove la presenza di insetti e parassiti è molto ridotta.
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