Quali sono i pro e i contro delle tre tipologie di macine presenti sul mercato? Massimiliano Gardosi in questo breve video girato durante l’ultima edizione del Trieste Coffee Experts prova ad illustrarci le differenze.
Macine Piane o Macine Coniche
Quale macinacaffè devo scegliere per il mio bar? Quali sono le migliori macine per l’espresso? Piane o Coniche? Queste sono solo alcune delle numerose domande che ci arrivano dai nostri lettori e che molto spesso ci vengono fatte durante i nostri corsi di Caffetteria.
Probabilmente una risposta definitiva e buona per tutti non può esistere (vi avevamo anche dedicato un post qualche anno fa che potete trovare QUI e potete trovare anche un interessante post in lingua inglese su questo blog)ma in questo video Massimiliano Gardosi (Grimac srl) prova ad illustrare le principali caratteristiche dei vari sistemi di macine.
Macine Piane
Macine piane:
Più economiche ma hanno una durata inferiore(300-400kg ca di caffè macinato), hanno bisogno di una rotazione più veloce perchè il caffè viene espulso dalla forza centrifuga (900-1400 giri al minuto), sono più facili da sostituire e adatte per consumi leggermente più bassi.
Macine Coniche
Macine coniche:
Più costose ma hanno una durata molto più lunga (900-1000kg di caffè macinato), girano più lentamente (300-500 giri al minuto) perchè il caffè viene espulso per gravità, sono adatte per grandi consumi e picchi di lavoro perchè la rotazione più lenta stressa molto meno il caffè.
A destra una classica macina conica, a sinistra le due macine piatte e quella conica del sistema ibrido.
Macine Ibride:
Sono le meno diffuse sul mercato, la parte superiore conica è combinata con una parte inferiore piana e questo sistema combinato permette di allungare la durata della macina. (al sistema a macine ibride avevamo dedicato un post qualche anno fa e se ve lo siete perso lo potete trovare QUI!)
I materiali?
Acciaio, Titanio, Ceramica e negli ultimi anni sono apparsi dei trattamenti che servono ad allungare la vita della macina….
Macine in Titanio
Ma lasciamo la parola a Massimiliano Gardosi…
