Una classica bevanda della caffetteria italiana come il Latte Macchiato, la magia della stratificazione dell’espresso all’interno del latte vista con un approccio molto scientifico.
Il Latte Macchiato occupa una parte importante del menu di ogni caffetteria italiana subito dopo Espresso, Cappuccino ed Espresso Macchiato. Sul nostro blog abbiamo dedicato un’intero post, alcuni anni fa, su come preparare un Latte Macchiato e altri sulle differenze, non sempre così chiare anche ai baristi del Latte Macchiato rispetto al Cappuccino e al Caffelatte.
Questi post dedicati a questa bevanda hanno però un’approccio “da barista” rispetto al Latte Macchiato, oggi invece andremo a parlarne con un’occhio più scientifico.
Non possiamo però non iniziare cercando di dare una definizione del Latte Macchiato, e spiegarne la preparazione. Per prima cosa il Latte Macchiato si prepara in un bicchiere di vetro di una capienza di 250/300ml dove andiamo a versare del latte montato in maniera corretta (come vi avevamo spiegato in questo post) e dopo alcuni secondi un espresso estratto sul momento (purtroppo la cattiva abitudine di avere un bricco con i primi caffè del mattino e i caffè fatti per sbaglio durante la giornata da utilizzare per il latte macchiato ancora non è morta!!). Il Latte Macchiato quindi è una bevanda molto più “lattosa” rispetto al cappuccino visto la diversa proporzione latte/espresso molto più sbilanciata verso il latte.
Una volta versato l’espresso nel latte si compie una vera e propria magia, in pochi secondi nella bevanda si formano degli strati di diversi colori, un risultato molto scenico che affascina i clienti. Se poi ad ordinare un Latte Macchiato è uno studioso di fluidodinamica questa funzione scenica della bevanda si può trasformare facilmente in una ricerca universitaria che trovate in versione completa QUI.
Nan Xue, ricercatore dell’università americana di Princeton, New Jersey, ha iniziato a studiare il perchè questi due liquidi si organizzassero in strati trasformandosi all’inizio in un barista e preparando dei Latte Macchiati nel suo laboratorio per comprendere e descrivere la fisica che ha luogo all’interno della bevanda.
Dopo i test con il latte e l’espresso è passato a utilizzare un’acqua colorata riscaldata che simulasse l’espresso e un’acqua salata tiepida, relativamente densa per sostituire il latte.
Quello che Nan Xue e il suo team hanno scoperto è un processo chiamato Convenzione a doppia diffusione, lo stesso fenomeno che crea gli strati di acqua negli oceani. In questo processo, quando liquidi di diverse temperature e densità, come l’espresso caldo e il latte caldo, vengono uniti, non si uniscono completamente. Soltanto le parti esterne di questi liquidi si mischiano: : il liquido più caldo riscalda una parte del liquido più freddo, più denso (come il latte) facendolo salire leggermente, e lo strato più denso più freddo raffredda uno strato meno denso (caffè) facendolo affondare leggermente. Questo processo crea “celle di convezione” che fluiscono orizzontalmente, non verticalmente (il che distruggerebbe i livelli), risultando in una serie di bande di colore.
Questa miscelazione è sorprendentemente stabile e, almeno nel caffè, può durare ore o persino giorni, a condizione che resti più calda dell’aria circostante.
Vi abbiamo fatto venire voglia di preparare un bel Latte Macchiato e analizzarne da vicino la stratificazione??
Latte macchiato