Un’altro capitolo delle interviste “We Love Coffee” targate Fabrizio Rinaldi, questa volta ad essere intervistati siamo proprio noi del Caffeespressoitaliano. Un’intervista doppia a due brutte facce della coffee comunity!!
Due anni fa, nel pieno del mio studio matto e disperatissimo rivolto alla conoscenza del caffè, capitai inevitabilmente su un blog, Ilcaffeespressoitaliano, che conteneva al suo interno una miriade d’informazioni riguardo a questa magica bevanda, al punto che digitando su Google una qualsiasi parola legata al caffè, in prima pagina compariva sempre un articolo pubblicato da questo blog. Era una miniera d’oro. Anzi, di chicchi verdi e tostati. Sbirciai nel sito e vidi le foto di due simpatici fiorentini, Gabriele Cortopassi e Simone Celli, ovvero i fondatori del blog. Non vi sto ad annoiare con la mia storia che alla fine si è intrecciata alla loro, perché adesso stiamo qui per un altro motivo, per un’intervista dell’assurdo, dove l’ospite d’onore indossa anche le vesti del padrone di casa. In parole povere, ecco a voi Gabriele Cortopassi e Simone Celli, fondatori del blog Ilcaffeespressoitaliano, per un’intervista realizzata in esclusiva per il loro stesso blog.
Ciao Gabriele, ciao Simone. Grazie per aver accettato l’invito. Partiamo subito con le domande. Come è nata l’idea di questo blog e come si è sviluppata nel corso degli anni ?
Gabriele: Ciao fabrizio, mi inserisco in questa risposta prima di Simone per puri motivi cronologici. L’idea di un blog sul caffè mi venne nel 2009, sia perché avevo avuto, per il mio lavoro in torrefazione, diversi contatti con l’estero e cominciavo a notare un cambiamento di approccio al pianeta caffè, sia in scia al grande riscontro che già stava avendo il nostro altro blog, Aprireunbar.com.
I miei tempi sono però sempre un po’ stretti, è per questo che nei primi anni il blog sul caffè vivacchiò, senza che riuscissi a seguirlo veramente bene; questo fino al 2012, quando pensai di poter coinvolgere Simone, che avevo conosciuto durante un corso…
Simone: Ciao Fabrizio, nell’estate del 2012, a margine di un evento sul caffè Gabriele mi ha proposto di collaborare e di rilanciare il blog ilcaffeespressoitaliano che era attivo da qualche anno, come dire di no? Sicuramente è stato un impegno enorme, ma siamo riusciti a moltiplicare le visite mensili fino alle 35.000 degli ultimi mesi, e non intendiamo fermarci qui!!!
Complimenti, è un’impresa degna di due professionisti ! Ma come fate ad essere sempre aggiornati su tutte le novità di questo settore ?
Simone Compatibilmente a tutti gli impegni di lavoro ( gestisco un bar che mi impegna 12/13 ore al giorno!!), cerco di partecipare ad eventi, fiere e seguire i principali blog e forum internazionali, ho riempito la mia libreria di libri sul caffè in tutte le lingue e ho abbonamenti a molte riviste del settore…
Gabriele: orecchie e occhi ben ricettivi, un pizzico di attenzione a cosa può interessare i nostri lettori e tantissima dedizione da parte di Simone, gestire un blog come questo è un impegno da non sottovalutare. Negli ultimi tempi poi, con le nostre serate jam session (che teniamo ogni mese a Firenze, gratuitamente, e su cui potete essere informati sulla pagina FB di ilcaffèespressoitaliano) cerchiamo anche di fare sperimentazione, e di creare argomenti di confronto.
Avete mai ricevuto delle critiche, o insulti, da qualcuno che non ha gradito, ad esempio, una vostra recensione ?
Simone: Certamente, abbiamo avuto alcune critiche, neanche troppo velate, sulle nostre recensioni dei caffè che però ti assicuriamo sono sempre state più che obiettive….
Gabriele: beh, gli interessi economici non sono mai indolori, come dice bene Simone, quando abbiamo cominciato a recensire le miscele commerciali abbiamo avuto appunti ed accuse non troppo velate. Abbiamo però anche avuto torrefazioni che ci hanno mandato i loro prodotti per avere un parere.
Adesso vi faccio una domanda un po’ impertinente, perdonatemi, ma sono troppo curioso … quanto si guadagna a fare i blogger ?
Simone: Diciamo che mi ha aiutato a farmi conoscere e creare una rete di contatti in questo mondo.
Gabriele: l’unico motore economico sono i corsi e la formazione. All’estero i blogger possono guadagnare molto con le pubblicità di settore, ma in Italia questo meccanismo, almeno nel mondo caffè, non si è mai sviluppato e non siamo praticamente mai stati contattati in questo senso… meglio così? Forse si rimane più neutrali…
So che seguite anche una scuola di caffetteria, la Espresso Academy, dove si effettuano corsi che vanno dalla degustazione del caffè alla latte art. Quanto è importante seguire questo tipo di percorso, secondo voi, per una persona che vorrebbe, ad esempio, aprire un locale, oppure lavorare da professionista in questo settore ?
Simone: Direi che la formazione è essenziale se si vuole lavorare in maniera professionale, i corsi servono ad aprire delle finestre e avere le conoscenze per poter continuare a migliorarsi giorno dopo giorno con la passione che deve essere alla base del nostro lavoro
Gabriele: senza voler drammatizzare, direi che il barista medio italiano ha in questo momento almeno due gravissime pecche: l’incapacità di processare il suo prodotto nel modo dovuto (incapacità di regolare la macinatura, ignoranza su aspetti come la conoscenza della miscela, la pressatura etc.) e incapacità di “assaggiare” il caffè che serve. Quest’ultimo viene spesso definito “buono” senza saperlo però descrivere dal punto di vista organolettico, capacità a mio parere indispensabile per un professionista. Un corso di caffetteria dovrebbe partire da qui, dal formare professionisti consapevoli…
Firenze, Trieste, Napoli, Roma … ma in quale città d’Italia si beve il miglior caffè ?
Simone: Il miglior caffè d’Italia si beve nei bar dove il barista professionista seleziona dei caffè di alta qualità e li lavora in maniera corretta per estrarre al meglio il proprio caffè, in ogni città ci sono eccellenze e locali dove non mi sognerei neanche di entrare.
Gabriele: anch’io come Simone farei fatica ad identificare una città in particolare. Mediamente il livello è basso ovunque e mediamente, qua e là, per opera di singoli appassionati, cominciano a nascere, finalmente in molte città, caffetterie di alto livello…
In questa epoca sempre più vegetariana e attenta, per fortuna, al commercio equo solidale, che ruolo giocano i cosiddetti Caffè Biologici ? E che differenza di aroma e gusto si avverte rispetto ad un caffè tradizionale ?
Simone: Dal punto di vista aromatico e di gusto la differenza non credo sia percepibile, diciamo che i Caffè Bio, come quelli Fair Trade sono portatori di un messaggio positivo e in alcuni mercati sono molto richiesti. Ho assaggiato caffè biologici di alta qualità con molto piacere e altri sicuramente non degni di nota.
Gabriele: non posso che confermare il parere di Simone. Premiamo i caffè che fanno bene al mondo e premiamo i produttori che cercano di lavorare molto bene…
Un’ultima domanda, prima di salutarci, alla quale sto pensando sin dal primo momento che ho idealizzato questa intervista. Ma tra voi due, chi è più bravo a fare il caffè ?
Simone: Io, ma non lo dire a Gabriele!;-)
Gabriele: purtroppo anche in questo caso mi tocca confermare il parere di Simone. Fra i due il vero barista è lui… mmm, mi accetterà ad un suo corso?
E’ stata una piacevole intervista e spero che la pensino allo stesso modo anche i nostri cari lettori. Un saluto particolare da tutto lo staff de Ilcaffeespressoitaliano. Grazie per averci accolto !
we love coffee
Salve, mi occupo dell’ufficio stampa di un’azienda di caffè potreste inviarmi una mail per inviare i comunicati
Grazie
Mariateresa Galotto
Salve, mi occupo dell’ufficio stampa di un’azienda di caffè potreste inviarmi un indirizzo mail per inoltrare i comunicati
Grazie
M.