La seconda intervista “We love coffee”del nostro collaboratore Fabrizio Rinaldi, appassionatissimo torrefattore romano, questa volta con la vicecampionessa mondiale di Latte Art, Chiara Bergonzi .
L’ho vista, Chiara Bergonzi, bella e ferma in un bel sorriso, come in un moderno fotoromanzo, la prima volta sulla copertina di un’importante rivista che opera nel settore del caffè e della ristorazione. Sfogliando l’articolo, scoprii che aveva vinto per ben tre anni di seguito i Campionati Nazionali di Latte Art e si era classificata seconda, a Melbourne, ai Mondiali, miglior piazzamento di sempre per un italiano. Notai che era anche un Trainer autorizzato Scae, un docente, quindi, di una delle più importanti scuole di formazione sul caffè e capii che agli occhi di molti, ormai, era diventata la star di questa competizione professionale, i Campionati di Latte Art, appunto, che premia la migliore decorazione artistica, eseguita con il latte, su un cappuccino. In pratica, quello che all’inizio per alcuni può sembrare solo un gioco, per lei era diventata una realtà importante, un lavoro, un gran lavoro, a tutti gli effetti, e sembrava affrontarlo con la massima serietà e un notevole entusiasmo.
Pensai che volevo conoscerla, per condividere la passione per il caffè che ci univa, e non esitai a contattarla.
Dovrà ammettere, lei, che si è fatta un po’ attendere… ma la perdono, visti tutti i suoi impegni, e adesso la ringrazio di cuore per averci concesso questa intervista, realizzata in esclusiva per il blog Ilcaffeespressoitaliano.
Ciao Chiara, finalmente ci incontriamo ! Immagino che hai scoperto molto presto questa tua vocazione artistica, visto che siamo quasi coetanei e hai già un curriculum professionale di altissimo rispetto. Raccontaci meglio la tua storia.
Ho cominciato il mio percorso lavorativo a 18 anni, aprendo un bar nel centro di Piacenza, la mia città. Per superare la concorrenza, decisi di puntare sulla qualità e sull’attenzione ai prodotti, creando un’offerta innovativa sia nel settore della caffetteria che in quello dell’aperitivo. Il locale, inoltre, era aperto sette giorni su sette, dalla mattina fino alla sera tardi, diventando così un punto di riferimento per i clienti. Ho gestito il bar quattro anni, quando mi proposero, attraverso un contatto conosciuto proprio nel mio locale, un progetto molto importante: gestire un attività commerciale di ottocento metri quadri, sita nel centro di Piacenza, adibita a bar, pasticceria e ristorazione. Accettai e in breve tempo mi trovai a seguire un’azienda con 28 dipendenti.
Acquistavo il caffè dalla torrefazione Musetti e fu proprio grazie al loro trainer, Luigi Lupi, che mi avvicinai al mondo della latte art e più in generale alle scuole di formazione sul caffè. Nel 2010 andai due settimane in Giappone, ad allenarmi insieme al campione mondiale dell’epoca. Lì scoprii tutte le tecniche per realizzare al meglio delle espressioni figurative su un cappuccino. Al ritorno decisi di recarmi a Carrara a seguire i Campionati Nazionali di Latte Art e mi accorsi di essere già su un buon livello, in quanto riuscivo a realizzare tranquillamente quei disegni su un cappuccino che erano stati decretati come vincitori. L’anno seguente mi iscrissi ai campionati, passai le selezioni e vinsi per tre anni di seguito i Campionati Nazionali.
Sei una forza della natura, complimenti. Adesso, quindi, ti occupi a tempo pieno di questa professione. Come trascorri le tue giornate lavorative ?
Attualmente sono un trainer autorizzato Scae, quindi mi occupo di formazione nel mondo del caffè. Inoltre collaboro con diverse torrefazioni e aziende che producono macchine per l’espresso. Partecipo alle fiere, come giudice durante una competizione, oppure come testimonial di un evento. Sono presente ad incontri pubblici che parlino di caffè, eseguendo sul posto una dimostrazione di latte art. Faccio anche da consulente per l’apertura o la gestione di un locale commerciale.
E invece, lontano dagli ambienti di lavoro, nel confort di una casa, ad esempio, prepari lo stesso un cappuccino a regola d’arte ? Io, per darti un’idea, sono un disastro: studio ogni giorno i mille aspetti di un caffè espresso e poi, a casa, preferisco la moka, dimenticando a volte la confezione del caffè aperta !
Purtoppo non ho molto tempo libero a disposizione, quindi di solito consumo un caffè, o un cappuccino, direttamente nei luoghi di lavoro. Tuttavia, può capitare che mi prepari a casa un caffè, anche io con la moka, oppure attraverso il metodo del caffè filtro.
Quali sono gli stumenti necessari per realizzare un cappuccino in pieno stile “ latte art “ ? E che tipo e qualità di latte bisogna utilizzare ?
Basta avere una lattiera. E una buona tecnica di lavorazione con la mano. In fondo la latte art è una sorta di espressione artistica. Come un pittore che ha bisogno solo di un pennello, colore e tela per realizzare la sua opera, basta avere la padronanza del bricco del latte che, tra l’altro, consiglio sempre sia fresco, intero e di alta qualità.
Basta avere questi strumenti o serve anche un continuo allenamento ?
E’ assolutamente necessario un continuo allenamento.
Il tuo percorso professionale è pieno di storie e successi importanti. Hai nuovi progetti per il futuro ?
Per il momento preferisco portare avanti il percorso di formazione Scae. Poi in futuro mi piacerebbe fare da giudice alle competizioni internazionali di questo settore.
Grazie per averci concesso un po’ del tuo prezioso tempo. Prima di salutarci, un ultima domanda. Quando entri in un bar, cos’è la prima cosa che guardi ? Io, ad esempio, la qualità di caffè all’interno della campana di vetro.
L’attenzione verso i particolari, come ad esempio la pulizia della lancia per il vapore, la freschezza del macinato, il tipo di caffè in grani che viene usato, l’ordine in cui è tenuto il bancone e il modo di lavorare del barista. Sono queste piccole cose che possono fare la differenza.
Grazie per il tempo che ci hai dedicato, è stata davvero una piacevole intervista. Ciao Chiara, un saluto da tutto lo staff del blog Ilcaffespressoitaliano.
Contattate pure il nostro Fabrizio all’indirizzo email: [email protected]
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