Siamo partiti con il nostro viaggio alla scoperta di tutti i luoghi di provenienza del caffè dal paese di origine della Coffea Arabica, l’Etiopia, e nel post di oggi, a cura di Fabrizio Rinaldi, torniamo nel continente africano per andare a scoprire un paese dove vengono coltivati caffè di altissima qualità.
Il Kenia, inevitabilmente, ti fa venire in mente l’Africa e le sue bellezze e dona un tocco al cuore, inevitabile anch’esso, a tutti gli affezionati di questa cultura. Tra le meraviglie che la natura in questi luoghi ospita, una in particolare ci riguarda molto da vicino : le piantagioni di caffè. Anche se il Kenia non è un grandissimo produttore, esporta circa 700.000 sacchi l’anno, il caffè di questa terra ha sapori ed aromi unici.
Il raccolto principale avviene nel periodo compreso tra Ottobre e Dicembre, le prime spedizioni cominciano a Novembre, dal porto di Mombasa, e proseguono per quasi tutto l’anno. Si coltivano solo piante di Coffea Arabica e il metodo principale di lavorazione è quello lavato. Al contrario di quanto avviene in molti paesi produttori, il caffè del Kenia non prende il nome dalle zone di produzione o dal porto d’imbarco, ma viene commercializzato come Kenia Washed Arabica seguito dall’indicazione del crivello che viene espresso con le lettere dell’alfabeto, per indicare la grossezza dei grani.
Il migliore, ed il più conosciuto, prende è quello che porta la denominazione di AA ( flat bean ), passante dal crivello 21 e trattenuto dal 18. Per i caffè del Kenia, quindi, non esiste una classificazione per Tipo basata sul conteggio dei difetti e dei corpi estranei, in quanto si tratta di caffè ( almeno quelli destinati all’esportazione ) molto selezionati ed i tipi più fini sono praticamente esenti. Oltre il caffè lavato, il Kenia ha inoltre una piccola produzione di caffè naturale derivata per lo più da chicchi degenerati ( rami spezzati, chicchi caduti al suolo etc … ). Questo caffè, denominato M’buni, a volte viene esportato, ma rimane spesso un caffè scadente.
Di norma, tuttavia, i caffè kenioti esportati sono belli e praticamente con pochi e senza difetti, pertanto per valutarne il valore è molto importante essere in grado di distinguere il sapore in tazza che deve essere fruttato, pieno, penetrante con acidità medio alta, a a volte con riflessi appena vinosi. Un caffè gran cru, adatto per aggiungere qualcosa alle miscele pregiato. Ottimo anche da bere in monorigine.
Da provare, in ogni caso … !
atlante del caffè
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