In questo post abbiamo parlato del reality ideato da Francesco Sanapo “Barista & Farmer” che si e’ svolto in Honduras dal 1 al 10 febbraio.
Com’è stata questa esperienza? Saranno i diretti protagonisti di questa avventura a raccontarcelo! Abbiamo raccolto nel post di oggi le loro interviste e i video iniziando proprio dai nostri connazionali…
Sandro Bonacchi (Italia)
“La filiera che parte dal raccoglitore ed arriva al barista si compone di tanti passaggi. Per tanto tempo il torrefattore, una figura tipicamente italiana, è stato quello che ha predominato, da un punto di vista professionale. Fortunatamente dal fondo di questa catena, dal barista, si sta avvertendo la necessità di accrescersi culturalmente. La ricetta vincente rimane la formazione.
Arrivato al giro di boa, preferisco non pensare alla fine di questa avventura: mi sento una spugna, assorbo tutto e preferisco vivere momento per momento e godermi l’attimo. Ho trovato una nuova famiglia, altre nove persone fantastiche che condividono la mia passione: ognuno si è rivelato molto sensibile. Il futuro è per chi sarà in grado di trovare la propria identità. Se dovessi vincere vorrei fare qualcosa per tutti e dieci, per poterci ritrovare di nuovo tutti assieme.”
Patrick Sinapi (Italia)
“E’ bella l’idea di unire la catena produttiva. Prima di partire non mi ero reso conto della difficoltà del lavoro necessario per arrivare ad una buona tazza di caffè. Studiare la natura, i microclima, i difetti dei caffè, il loro giusto grado di maturazione.. vedere questa cosa da vicino non ha prezzo per un professionista. Questa esperienza mi ha stimolato, in futuro vorrei andare oltre all’essere solo un “semplice” barista, magari creando un mio prodotto o tessendo un contatto diretto con una farm. E’ fantastico poter scambiare esperienze con baristi da tutto il mondo, anche con quelli più giovani di me, ognuno ha un piccolo segreto, qualcosa da insegnare. E’ stato toccante il momento dell’incontro con i picker locali: persone semplici ma ricche d’animo, che si alzano tutti i giorni e fanno questo, la raccolta, per tutta la vita. Forse in occidente siamo andati un po’ troppo nel futuro, dovremmo tornare un po’ indietro, recuperare alcuni valori.”
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Deborah Cesanelli (Italia)
“Come barista non avevo mai visto una piantagione, facevo “semplicemente” il caffè. E’ questo che mi ha spinto a partecipare a Barista & Farmer. Penso che questa edizione sia migliore rispetto alla precedente, perche’ è internazionale e perche’ ci sono io! (ride) Tutti i baristi dovrebbero provare questa esperienza, avrei voluto conoscere meglio l’inglese per poter interagire maggiormente con gli altri ma devo dire che mi trovo bene con tutti. Sono un po’ triste perche’ a volte avrei potuto raccogliere più caffè ma va bene così. Mi ha stupito la semplicità dei picker: noi abbiamo tutto e non ci basta mai. Qui vivono praticamente con niente e sono tutti felici e rilassati, nonostante abbiano davvero poco, a parte il caffè. Spero di vincere solo per un motivo: per poter tornare l’anno prossimo! E sarei davvero felice per Francesco (Sanapo) che mi ha dato questa possibilità, e per tutte le persone che hanno creduto in me.”
Stephany Davila (Guatemala)
“In Guatemala non abbiamo tantissimo caffè, quindi l’idea è di puntare sulla qualità. C’è tanto da scoprire in questo settore, credo sia necessario esplorare sempre e Barista & Farmer mi ha dato la possibilità di farlo. Prima di venire qui credevo che lo show fosse più “giocoso”, invece lavoriamo duro qui, il programma è pieno di attività, ogni sera torniamo stanchi, ma sono davvero felice di essere qui e di aver fatto questa esperienza. Lavorando nel mondo del caffè, avevo già visto i raccoglitori in azione ma non avevo mai raccolto bacche io stessa: quando tornerò in Guatemala comincerò a farlo. Spesso si perdono di vista i piccoli dettagli delle cose, e Barista & Farmer mi ha permesso di rimettere tutto nella giusta prospettiva.”
Angelica Madrigal (Colombia)
“Ho sempre sognato di lavorare nel caffè: ho lavorato per anni nella più grande cooperativa della Colombia. Quindici giorni fa ho lasciato il mio lavoro per diverse ragioni, una delle quali è Barista & Farmer. Volevo essere qui per poter imparare, sono nell’ambiente, ma non avevo l’esperienza del farmer, quindi come lo si raccoglie, come lo si trasforma, come lo si vende: adesso posso dire di averla. Adesso posso applicare questa esperienza nel mio futuro progetto ed avere un occhio più critico. Questa miscela di culture data dalla nuova edizione arricchisce il programma e me: al momento la cosa che mi è piaciuta di più sono le persone: quelle che ho incontrato qui, come la famiglia Welchez, la gente di Capucas e, soprattutto, i miei compagni. Raccogliere caffè è stato grandioso, permette di stare in solitudine e pensare oltre che essere in contatto con la natura. Credo che il caffè abbia una componente, che non saprei definire, che alimenta la passione di tutti quelli che lavorano nel settore. Molti sentono il desiderio di migliorarsi, per arricchire la qualità del caffè e della coffee community.”
Agustina Roman (Argentina)
“Mi sto godendo al massimo questa esperienza anche perche’ ho avuto dei problemi alla partenza, con il visto, e quando sono arrivata in aeroporto non mi hanno lasciata volare. E’ stato difficile ma alla fine le cose si sono risolte ed adesso sono qui, per cui sono super felice. L’Argentina non produce caffè, quindi non avevo mai visto una pianta di caffè. I primi due raccoglitori che ho incontrato in Honduras, avevano la mia stessa età, 24 anni, ma raccolgono da quando ne avevano dieci. Persone eccezionali che lavorano tantissimo e che mi hanno insegnato molto. Credo che questa esperienza si rifletterà sul mio lavoro, sopratutto nel rapporto con i clienti: adesso ho molta più conoscenza della materia, sono un’altra barista rispetto a quella partita da Buenos Aires 20 giorni fa.”
Panuwat Yoosakda “Mangooo” (Thailandia)
“E’ stato bello essere qui, intenso, sono stanco ma mi mancherà il caffè e stare in mezzo alle montagne. Ho saputo dell’esistenza di Barista & Farmer a Rimini: qui in Honduras ho potuto imparare cose che semplicemente non avrei potuto comprendere rimanendo dietro al bancone di un bar, come i difetti del caffè o i segreti della raccolta. E’ stato magnifico poter imparare queste cose direttamente dai raccoglitori locali. Questa esperienza ha accresciuto la mia consapevolezza come barista, adesso mi sento molto più coscienzioso e starò più attento in futuro, cercando di sprecarne il meno possibile. Cercherò di spiegarne il vero valore anche ai miei clienti: molti vedono sono una tazza di caffè ma non riescono a percepirne la storia che vi si cela dietro.”
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Bogdan Prokopchuk (Russia)
“Qui ho potuto studiare, raccoglier ed ho anche ballato! (ride). E’ stato fantastico poter coinvolgere tutte queste persone unite da un’unica passione in un’atmosfera così amichevole. Io arrivo dalla Russia e conosco bene l’importanza del barista: è fondamentale studiare la cultura del caffè per accrescere la conoscenza di ognuno e qui ho potuto farlo. Adesso ho più esperienza ed ho scoperto tutto il lavoro dietro ad un pacchetto di caffè e quante mani debbano lavorare perchè io poi possa utilizzare quel pacchetto. La cosa più bella di questa esperienza è stata poter scambiare informazioni fra noi ed poter conoscere differenti culture dai miei compagni di viaggio.”
Julien Latil (Francia)
“Qui ero l’unico “amatore” del caffè. Non sono un esperto e questa avventura mi ha dato la possibilità di imparare tante cose in un tempo davvero breve. Quando tornerò in Francia aprirò il mio coffee shop e racconterò ai miei clienti del mio viaggio e di cosa ho potuto apprendere qua. Per noi è facile andare in un supermercato, prendere un pacchetto di caffè, pagarlo poco e magari sprecarne anche un po’. Se guardiamo alla cosa con maggior attenzione possiamo renderci conto quanto lavoro ci sia dietro ad ogni singolo pacchetto. E’ stato interessante essere l’unico non esperto: ho potuto imparare moltissimo dai miei compagni e spero che anche loro abbiano potuto imparare qualcosa da me.”
Julian Dammanhayn (Australia)
“Essere qui è come fare parte di una gigantesca accademia: impari tantissimo e si è sempre occupati. Tutti sono qui per apprendere e c’è un’ottima armonia tra di noi, ci aiutiamo l’uno con l’altro. Ovviamente c’è anche la competizione e vincere Barista & Farmer sarebbe un risultato grandioso perche’ mi permetterebbe di tornare il prossimo anno, ma la competizione qui è sana. Molte persone non capiscono che il caffè di qualità possa raggiungere un certo valore ma allo stesso tempo non si può semplicemente puntare ad aumentare la qualità del caffè senza che i clienti, il mercato quindi, siano pronti a recepirla. E’ quindi fondamentale espandere la conoscenza e la cultura del caffè per poter poi, in un secondo momento, lavorare sulla qualità del caffè: con un programma come Barista & Farmer questo processo può avvenire in un tempo più breve.”
Helena Oliviero
Barista & Farmer