Un intervento del nostro collaboratore Fabrizio Rinaldi, barista e torrefattore che ci porta alla scoperta della “Community Coffee Research” di Roma, comunità nata per promuovere il caffè di qualità nella capitale.
Negli ultimi tempi, a Roma, sta accadendo qualcosa di strano, qualcosa di magico, qualcosa che, lo posso dire con certezza, non si era mai visto prima. E’ una piccola rivoluzione e, come tutte le rivoluzioni, ha la sua schiera di combattenti pronti a tutto pur di diffondere la loro idea. Sto parlando della Coffee Research Community Roma, fondata da un gruppo di appassionati di questa bevanda che vede in prima fila Andrea Matarangolo, trainer Scae, e tanti nomi importanti nel settore, che opera per promuovere la cultura di un caffè di qualità.
Nata quasi per caso, credo, e proseguita quasi per gioco, al fine di diffondere l’idea che bere un caffè di qualità sia un fatto importante, come degustare del buon vino, o mangiare un sano piatto di pasta, è un bisogno che ci appartiene, in quanto italiani, sì, per una volta andiamone fieri, in quanto padri naturali del caffè espresso, di questa bevanda di circa 25 ml famosa in tutto il mondo.
Il gruppo è nato da poco, ma ha già tutte le carte in regola per diventare grande. Ha promosso una serie di eventi, tutti rigorosamente gratuiti, come un incontro sulla Calibrazione dei giudici per le competizioni internazionali di caffetteria, o workshop incentrati sulla degustazione in caffè filtro, lezioni sulla macinatura e l’estrazione dell’espresso e, dulcis in fundo, l’evento itinerante fondato da Francesco Sanapo e Andrej Godina, ovvero Io bevo caffè di qualità, che ha regalato in tutti noi partecipanti l’emozioni di assistere ad una magnifica giornata.
E’ accaduto il 17 ottobre, al Monk, un locale molto originale situato nella periferia di Roma. Quel giorno, ho capito, come scritto all’inizio di questo articolo, che stava davvero nascendo qualcosa di strano: un evento unico, altamente professionale, altamente di qualità, una serata in cui, ovunque mi giravo, scoprivo amici e conoscenti, già incontrati in passato, di persona, o tra gli spazi del web, e persone nuove con cui si stabiliva subito una certa sintonia.
Inutile dire che gli speciality coffee, provenienti dall’India e dal Nepal, degustati in espresso e con altri metodi di estrazione, e il decaffeinato offerto dalla Demus fossero eccezionali, dal sapore unico e subito riconoscibile, inutile ricordare la maestria e l’entusiasmo di Francesco Sanapo e Andrea Matarangolo, organizzatori dell’evento, inutile applaudire tutto lo staff della Community Coffee Research Roma che si è impegnato duramente per la realizzazione di questa serata. Le parole ed i gesti non bastano a spiegare quanto di grande è stato fatto, e quanto ognuno di noi si sentirà orgoglioso di fare parte di questa fantastica community. Amici, siamo solo all’inizio, portiamo avanti il nostro sogno, è giunto il tempo di rinnovare in Italia l’immagine dei bar e del caffè, è giunto davvero il tempo di migliorare ..