Un triciclo superecologico che fa il caffè espresso, e il cappuccino, a pedali. Quando si dice espresso-eco-friendly….
Ok lettori di questo blog, provate a citare quattro elementi chiave della nuova third wave (di questa nuova tendenza abbiamo parlato in questo post) del caffè… Caffé artigianale e di alta qualità, bene, etico-eco-friendly, bene, barbone lunghe da hipster benissimo, e infine: biciclette; yuppiiii!
Bene, recentemente una simpatica innovazione nel coffee world ha provato a portare tutti questi elementi su un triciclo, e ha creato il velopresso.
per chi gioca a fare il poliglotta, l’arcano si svela subito, se la parola espresso tutti la conosciamo, bicicletta in francese si dice velò, Si tratta infatti di un triciclo, di una bicicletta a tre ruote su cui è montata, a mo’ di carretto dei gelati, una macchina e in macina caffè, tutti e due azionati senza l’uso di energia elettrica, bensì, in maniera superetica, dai pedali della bici stessa, un po’ come i vecchi arrotini…
Scendendo nel dettaglio vediamo che la macchina ha la caldaia scaldata a gas (anche in questo caso per non aver bisogno di collegamenti elettrici, è a leva e ha una pompa a rotazione che funziona, appunto, a pedali. Il macinacaffè invece ha bisogno di pedalare otto secondi a 100 pedalate al minuto (attenzione, è un gran ritmo con qualsiasi rapporto, ve lo dice un vecchio ciclista) per macinare una dose da espresso doppio.
L’interno della struttura permette di stoccare il caffè in grani, 24 litri di latte, la tanica per l’acqua da usare e quella per l’acqua usata, così come i fondi di caffè, un piccolo capolavoro di piccola ingegneria insomma che vi invitiamo a scoprire in questa pagina…
E in Italia? si potrebbe usarlo? Ricadrebbe nella legislazione, piuttosto stretta in Italia, delle norme sanitarie sulle strutture ambulanti, un po’ di info le trovate qui.
La barba? Eh no, quella bisogna farsela crescere da soli…
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