Visita a Torino, una delle vere città simbolo del caffè italiano (vedete la nostra video-visita al bar “Al Bicerin” dove, sembra, è stato inventato quel bicchierino che ha lanciato, nei secoli la moda dei vari marocchini, mocaccini e altro ancora…)
Ma a Torino, c’è parecchio di più rispetto ad una piccola caffetteria, sia pur storica, c’è sopratutto, la Lavazza, la più grande, almeno dovrebbe, torrefazione Italiana, che a Torino gestisce anche alcuni bar nel centro storico, dei veri e propri “Lavazza point”.
Non potevamo davvero mancare la visita ad uno di questi bar Lavazza, e, appena dentro, ci siamo messi a frugare il menù per capire quali deliziose miscele avremmo potuto assaggiare. Beh, che dire: nonostante una spettacolare offerta per quello che riguarda il food legato al caffè, con una spettacolare sacher destrutturata (sembra opera di Carlo Cracco) e i pop corn al caffè, l’offerta sull’espresso era addirittura scoraggiante: solo due miscele, non spiegate nella loro composizione, offerte tutte e due allo stesso prezzo (un Euro, difficile a questo punto aspettarsi che una delle due sia una miscela di eccellenza) e personale incapace di dire alcunche sulla composizione della tazzina offerta.
Abbiamo scelto la miscela chiamata “Gran riserva”. In preparazione è stato impossibile definire come il caffè veniva preparato: la macchina è nascosta nel retrobanco, ma dai movimenti della barista c’è sembrato che nessuna attenzione fosse prestata alla pulizia del portafiltro e alla pressatura.
All’assaggio, che abbiamo eseguito con la consueta scheda di degustazione che abbiamo spiegato qui, la tazzina ha evidenziato un color nocciola chiara, ambrata con sfumature; la persistenza della crema in tazzina è stata scarsa. L’assaggio olfattivo ha denunciato profumi lievi come cioccolato al latte, pan tostato, vaniglia, non è emerso comunque nessun sentore negativo.
In bocca l’espresso presentava una bassa acidità (4 per la nostra scheda di assaggio) e un pari livello di amaro, la dolcezza era buona (5) con una armonia in tazza complessivamente piacevole senza note interessanti. Il corpo era decente, così come il retrogusto, con una leggerissima nota di rancido forse dovuta ad una macchina non al top della pulizia.
Voto finale alla miscela di sufficenza: 6, ma, onestamente, se questo è il massimo che il colosso del caffè italiano può fare in un suo proprio locale, siamo messi davvero male per la cultura del nostro amatissimo espresso italiano.
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