Nadia Rossi, Ufficio stampa di Dalla Corte, partner della nostra scuola di caffetteria e del nostro blog, ci invia questo bellissimo comunicato con il racconto dettagliato dei campionati mondiali che si sono svolti a Melbourne pochi giorni fa e che hanno visto i nostri campioni protagonisti di ottime gare.
Avevamo affermato che il dc campus “funziona” e ne abbiamo una rapida conferma guardando i campioni finalisti delle gare di Latte Art e Coffee in Good Spirits: ben sette facevano parte del folto gruppo che ha partecipato alla tre giorni di preparazione in vista delle finali mondiali al dc lof 127 a Milano – Italia. Qui hanno affinato le proprie tecniche e fugato ogni dubbio riguardo il regolamento con Sonja Björk Grant, giudice capo e trainer dei due campionati. Per loro e per tutti i finalisti, lo stand di Dalla Corte è stato un luogo di ritrovo in cui allenarsi a una postazione loro dedicata con la macchina sponsor ufficiale delle finali mondiali, la dc pro in versione Total Black, ma anche per parlare, stemperando la tensione della gara. Concluse le intense giornale del MICE – Melbourne International Coffee Expo, che ha ospitato le finali, Paolo Dalla Corte, titolare con la sorella Elsa di Dalla Corte macchine espresso di Baranzate (MI) si mostra molto soddisfatto: “Da sette anni siamo sponsor dei campionati mondiali di Latte Art e Coffee in Good Spirits e in questo lasso di tempo abbiamo visto i professionisti delle due specialità fare passi da gigante: è cresciuta la loro professionalità e le loro tecniche si sono diffuse nel mondo. Siamo contenti di avere contribuito alla loro crescita e fama, dando anche un apporto educativo e formativo su ogni aspetto della lavorazione e della trasformazione del caffè, dal chicco alla bevanda. A chi ama il vero caffè di qualità possiamo dare una grande certezza: saremo sempre al suo fianco, in modo molto attivo, per permettergli di lavorare al meglio e di ricevere le soddisfazioni che chi opera correttamente al banco bar merita, in qualsiasi parte del globo. Complimenti a tutti”. Per i sei finalisti c’è già un invito al dc campus 2015 che si svolgerà a Sumatra, dove Dalla Corte ha dato il proprio contributo per la realizzazione di un progetto finalizzato alla salvaguardia degli orangutan e della flora tropicale, aiutando la coltivazione sostenibile del caffè: sarà un’esperienza unica per tutti.
Le competizioni
Precisione e creatività hanno caratterizzato le finali del Wolrd Latte Art, la cui tripletta sul podio ha partecipato al dc campus. Vincitore è risultato il tedesco Christian Ullrich, che si è imposto con una figura inedita: una tartaruga, premiata per la fantasia, l’innovazione e la creatività. Grazie alla precisione di decori più “classici”, ma molto complessi e alla fantasia di un bruco che si trasforma in farfalla nel designed cappuccino, l’italiana Chiara Bergonzi ha meritato l’argento. Terza l’ungherese Edit Juhasz, precisa e sorridente. Primo nel WCIGS è risultato l’australiano Matthew Perger con il cocktail Christmas Cake, composto da Kraken Black Spiced rum, Grand Marnier, Muscat di Morry e un doppio espresso realizzato con Steadfast Blend di Sensory Lab. Secondo lo slovacco Martin Hudák, che ha catapultato i suoi ospiti-giurati nel cuore della Slovacchia, con un cocktail freddo a base di birra tradizionale. Il terzo classificato, il greco George Koustoumpardis, nella sua prima competizione ha offerto il suo drink freddo in una bottiglia di birra, che ha tappato conclusa la performance e consegnato ai giudici, da stappare e gustare “sotto il sole estivo della Grecia”.
Complimenti a Chiara e Francesco
Lo scorso anno fu uno scarto di pochissimi punti a non permetterle di entrare nella rosa dei finalisti, a causa di uan gara di Art Bar – il proprio autoritratto realizzato tono su tono (beige e marrone) sulla crema di latte – che non piacque alla giuria. Quest’anno Chiara ha saputo stupire dalla prima all’ultima prova grazie alla sua mano fermissima e alla bellezza dei decori. Al suo arrivo a Melbourne, il latte a disposizione, molto grasso rispetto a quello usato per gli allenamenti in Italia, le ha dato qualche problema nella definizione delle figure. Insoddisfatta di ciò che realizzava, si è allenata senza posa. Quindi la Art Bar: semplicemente bella! Poi la prima prova di Latte Art: le figure sono ben definite e la mano stupisce per la sua fermezza. Finalmente arrivano i risultati delle prime due prove: in finale. Il primo sogno si è realizzato: avanti! Quando, alla postazione di gara, si presenta ai giudici si vede che è in forma. Un sorriso, un rapido inchino, e via con la sua prova: precisa, metodica. La tazza del cappuccino gira e rigira su se stessa disegnando decori precisi; quindi l’espresso, infine la metamorfosi da bruco a farfalla dell’ultimo decoro. Un fantastico secondo posto: il punteggio più alto mai raggiunto da un concorrente Italiano ai mondiali: la tua commozione è la nostra e i festeggiamenti ricevuti al tuo ritorno testimoniano l’affetto e l’ammirazione di tanti amici e colleghi. Brava, Chiara!
Francesco Corona è un veterano dello shaker e delle competizioni: un professionista che ha al suo attivo tante vittorie e uno splendido terzo posto a mondiale Coffee in Good Spirits nel 2009. Cosa gli impediva di vincere? Forse la timidezza, un’aria un po’ “retrò” e una lingua inglese con cui non ha dimestichezza. Preso atto dei suoi lati deboli, li ha affrontati uno ad uno: al mondiale si è presentato con baffetti, capelli con brillantina e una sottofondo anni ’50. Ha raccontato le proprie creazioni con chiarezza, sincronizzandosi al meglio con la traduttrice. Si è mosso con eleganza e ha fischiettato durante la preparazione della bevanda calda (una disinvoltura che ha richiamato il Francesco Sanapo del camponato Baristi 2013, che “ballava” davanti alla macchina espresso durante l’erogazione); poi il cambiamento: occhiali con montatura rossa, atteggiamento da “alchimista” e stop alla traduzione: ingredienti scanditi uno per uno, in inglese, con procedere scenico, di grande efficacia. Piacevolissima la performance e ottime le preparazioni, con cui ha conquistato il terzo posto in semifinale. In finale tutto di nuovo perfetto, anche se si avvertiva maggiore tensione rispetto alla prima prova. Durante la preparazione dell’Irish Coffee un movimento scomposto (forse il contenitore non si trovava al posto giusto?) e la brocca con la crema di latte cade… sesto posto.
Hai confermato che questa è stata la tua ultima gara al CIGS: ti diciamo Grazie e Complimenti, Francesco! Per il tuo impegno, la simpatia e la professionalità che ci hai dato in questi anni…ci vediamo al dc campus