La proposta di alternative al latte per la preparazione del cappuccino e delle altre bevande di caffetteria, dall’espresso macchiato, al latte macchiato, è diventata ormai una necessità per i baristi più attenti alle necessità della propria clientela.
Perché negare il piacere di iniziare la giornata con un buon cappuccino ad un cliente che ha scoperto di essere intollerante o semplicemente trova difficoltà a digerirlo? (molto spesso per colpa di baristi che lo riscaldano più volte e ben oltre i 65°)
Uno dei primi sostituti al latte vaccino è sicuramente il latte di Soya del quale vi avevamo parlato abbondantemente in questo post, e sul mercato esistono prodotti specifici per i Bar che consentono risultati davvero eccellenti.
Un’altra alternativa che possiamo offrire ai nostri clienti con un piccolissimo investimento è il latte di Mandorla. (Il nostro consiglio è quello di dedicargli una lattiera, magari ben riconoscibile!!) Questo prodotto si trova facilmente sugli scaffali dei supermercati e si caratterizza per la sua dolcezza e per le sue note aromatiche di mandorla molto forti che tendono a coprire un po’ il nostro espresso nel cappuccino.
Una volta scaldato, consigliamo ad una temperatura intorno ai 55°, la sua dolcezza si esprime al massimo, e nel retrogusto sono ben presenti l’amaretto e la vaniglia. La tecnica di montatura è identica in tutto è per tutto a quella che utilizziamo per un latte intero o di soya e nonostante una corposità più leggera della bevanda la crema risulta compatta e priva di bolle, perfetta per cappuccini artistici preparati con la tecnica della Latte Art.
Il latte di mandorla, vista la sua dolcezza e aromaticità è l’ideale per le bevande fredde, per allungare un cold brew, per un espresso Shakerato o per un caffellatte freddo superdissetante ed è uno dei protagonisti di una ricetta regionale estiva del Salento: il “Caffè in Ghiaccio”, qui trovate la storia di questa bevanda e la sua ricetta.
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