Chi ha avuto il piacere di visitare la splendida città di Trieste, magari proprio in occasione della fiera Trestespresso che si è svolta da poco, oltre a rimanere affascinato dalla sua bellezza e dalla sua storia, si sarà accorto, entrando in uno delle tantissime caffetterie, dai caffè storici ai bar più moderni, che le preparazioni più classiche della caffetteria italiana prendono un nome diverso disorientando un po’ il cliente al momento dell’ordinazione.
Ebbene si, a Trieste, città legata in maniera molto forte al caffè in tutta la sua filiera fin dal ‘700 grazie anche al suo status di Porto franco, al barista arrivano ordini per Neri, Capi, Capi in B…. e l’ordine di un espresso o anche di un caffè svela subito il nostro status di “forestieri”.
Vediamo un po’ come ordinare un caffè come un perfetto Triestino:
- Un Nero = Un espresso
- Un Nero in B= Un espresso in un bicchiere di vetro.
- Un Deca = Un espresso decaffeinato
- Un Deca in B = Un espresso decaffeinato in un bicchiere di vetro
- Un Capo = Un espresso macchiato
- Un Capo in B = Un espresso macchiato in un bicchiere, di dimensione più grande di una tazzina, molto simile a un macchiatone.
- Un Capo Deca = Un espresso decaffeinato macchiato
- Un Capo Deca in B = Un espresso decaffeinato macchiato in un bicchiere di vetro
- Un Gocciato o Goccia = Un espresso con una goccia di crema di latte al centro
- Un Caffelatte = Un cappuccino
Proprio durante il Trieste Coffee Festival, manifestazione che si è svolta in concomitanza con la fiera Triesteespresso tra degustazioni, workshop e varie gare si è svolta una competizione tra baristi triestini per la preparazione del miglior Capo in B della città che ha visto primeggiare Tjasa Milkovic, del White Cafè.
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