Come conservare il caffè a casa? Questa è una delle più frequenti domande dei lettori del blog e dei partecipanti ai nostri corsi di caffetteria, che spesso parte da delle usanze, non sempre esatte, che spesso hanno portato a bere caffè (espresso, moka, napoletana…) di basso livello qualitativo.
In questo post proveremo a fare un po’ di chiarezza, o a creare ancora un po’ di confusione, in materia.
Iniziamo dai dati di fatto:
- Il caffè ha una proprio ciclo di vita e inizia a perdere la propria freschezza quasi subito dopo la tostatura.
- I fattori che accelerano questa perdita di freschezza sono l’Aria, l’Umidità, il Calore, la Luce.
- Il caffè macinato perde la propria freschezza con una velocità di gran lunga superiora al caffè in grani.
Quindi…. il caffè deve essere consumato nel più breve tempo possibile!!
Questo non vi deve suonare come un’istigazione al consumo sfrenato ma sicuramente un invito ad acquistare confezioni piccole e in proporzione al consumo che avremo nelle prossime 2/3 settimane.
Per l’acquisto, quando possibile, preferire una rivendita artigianale, o una caffetteria, dove magari farsi consigliare da dei professionisti, all’acquisto nel supermercato.
Per quanto possibile è bene consumare il caffè macinato sul momento (il caffè perde più del 50% delle proprie sostanze aromatiche dopo 30 minuti), quindi vi consigliamo vivamente di investire in un macinacaffè home di buona qualità, anche iniziando con un Hand Grinder come questi.
Per mantenere la freschezza e il sapore del caffè è importante tenerlo al riparo, in ordine di importanza, dall’aria, dall’umidità, dal calore e dalla luce, al fine di preservare il suo sapore dolce arrosto più a lungo possibile . I chicchi di caffè sono decorativi e belli da vedere e in molti coffee lovers si è sviluppato un certo “feticismo” in materia, ma conservarli in barattoli di vetro sul ripiano della cucina sicuramente favorisce la perdita di aromi e sapori positivi. Quindi è buona norma riporre il caffè in contenitori ermetici al riparo dalla luce nel famosissimo “luogo fresco e asciutto” (con una temperatura tra i 15°e i 25° e un’umidità ˃50%)
In alcuni forum e molto spesso durante i nostri corsi ci viene chiesto se il caffè per “durare” più a lungo possa essere conservato in frigo. Assolutamente no!! Il caffè non va d’accordo né con il freddo, né con l’umidità. Inoltre lo shock termico unito alla variazione di umidità quando toglieremo il nostro contenitore dal frigo, andrà a creare della condensa, avete presente quello goccioline di acqua che si formano sui recipienti quando si tolgono dal frigo?
Congelatore? No grazie!! Per lo stesso identico motivo. E poi, il caffè proviene da delle zone con dei climi miti, costringerlo al freddo e al gelo ci sembra proprio una cattiveria!
conservare il, Conservare il caffè
Molto interessante, grazie.
A me hanno sempre spiegato che il caffè è un alimento deperibile e quindi va conservato ermeticamente in frigo.
Mi fido della vostra esperienza e cambierò metodo.
Ciaooo
Personalmente dissento sull’evitare il frigo. Il congelatore assolutamente, ma poiché non tutti hanno una cantina o un luogo simile in cui conservare il macinato, il frigorifero è il luogo migliore.
Aggiungiamo che l’ossidazione è anche dovuta all’ossigeno (volevate dire questo in luogo di aria?), e a 4 gradi ce n’è meno che a temperatura ambiente.
Per quanto riguarda l’umidità e la condensa, beh, di solito il macinato è per la moka, quindi non abbisogna delle stesse cure necessarie per l’estrazione in Espresso. Ormai si tratta, vista la macinatura già eseguita, di salvare l’aroma residuo. Una volta tratto fuori dal recipiente si prepara, e si gusta.
Sono 10 anni che conservo la polvere in frigo in un barattolo ermetico di vetro (è anche buio, quando il frigo è chiuso, ed igienico perché si deve anche lavare quando si vuota), e la differenza in termini di durata dell’aroma è notevole.
Poi siamo liberi di fare come crediamo, anche di fare un confronto con i due sistemi, e vedere con quale secondo noi si conserva meglio il Caffè.
Che va comunque acquistato in previsione dei consumi di 10/15 giorni al massimo.
Alla salute.
Ciao Alberto non offenderti, non voglio fare nessuna polemica, qui si parlava principalmente di espresso (vedi il nome del sito 😛 ) e di chicchi per molti è importante conservare l’aroma del caffè e ti assicuro che se macini al momento il sapore è molto diverso anche con la moka.
La polvere poi è molto più sensibile agli sbalzi di temperatura ed umidità, comunque l’importante è che ci piaccia il nostro caffè, anche se a volte potremmo scoprire che con poco potrebbe essere ancora più buono.
Ciao Alberto
Ripeto nessuna polemica.
Ci mancherebbe. Nessuna polemica. Solo esperienza decennale.
Capisco il nome del sito, ma a parte l’esserci arrivato tramite Passione Caffè, anche qui non si parla solo di Espresso tout court, vedi l’articolo sul Coffee Campus di Milano, tenutosi oggi.
Cosa importante è definire la tipologia prevalente di quale sistema usa il consumatore domestico. Diamo per scontato che la maggioranza scelga, per fortuna, ancora la Moka, e a seguire l’Espresso, oltre alla Napoletana ed altre metodologie di estrazione. Non parlatemi di capsule e cialde, per favore. Lì non c’è nemmeno il gusto di sperimentare. Oltre ai prezzi spesso esagerati per simili preparazioni. Ma questa è un’altra storia.
Se si usano attrezzature professionali dovremmo sapere, visto il loro costo superiore, che richiedono particolari attenzioni, e che il macinato, come al bar, dovrebbe essere fatto al momento nella sola quantità necessaria.
In caso non si abbia la possibilità di macinarselo a casa, il fattore conservazione della polvere ha grande importanza. Preferisco in ogni caso sensibilizzare l’attenzione sui macinini Hario e simili (che peraltro importo e distribuisco), che con modica spesa offrono un ottimo risultato, e mettono il consumatore in grado di avere una freschezza considerevole rispetto al macinato, seppur fresco, proveniente dalla torrefazione, dopo alcuni giorni di permanenza in casa.
Macinare è fatica? Suvvia, cos’è questo piccolo impegno rispetto ad una Moka/Espresso dal gusto pieno, piacevole e duraturo?
Saluti!
Anche durante la trasmissione ‘Il Gastronauta’, nella quale è intervenuto Gabriele Cortopassi, si è parlato favorevolmente della conservazione in frigo.
Pingback: IL NOSTRO TEST: COME CONSERVARE IL CAFFÈ, FRIGO, FREEZER O DISPENSA? | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: CONSERVARE IL CAFFÉ | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Leggendo questo articolo ho avuto l’impressione che la conservazione del caffè abbia non poche cose in comune con quella del vino! Avete mai fatto un test un “frigo cantinetta”? Come quelli che si trovano nelle enoteche? Se non sbaglio permettono di regolare la temperatura, la luce e anche l’umidità.
Non mi azzardo a inserire tra i vostri commenti specialistici sulla conservazione del caffè in polvere, il mio. Mi limito a farvi presente che a casa mia, in Sicilia, ci sono circa 28/29°C di temperatura minima per circa 3 mesi all’anno (rilevazione del termostato). Non abbiamo condizionatori in cucina.
Negli ultimi anni queste temperature minime così alte sono durate anche più a lungo.
Saluti,
Angelo
Un sito così specializzato non può chiudere con un “il caffè proviene da delle zone con dei climi miti, costringerlo al freddo e al gelo ci sembra proprio una cattiveria!”
Così come recensite le diverse varietà di caffè, potete recensire i diversi metodi, con prove standard, senza esprimere giudizi ‘etici’ sulle temperature, altrimenti cala un’ombra di dubbio sulle altre recensioni.
Un aspetto poco o mai considerato nella conservazione del caffè sono le dimensioni del contenitore. Il vasetto ermetico, con un Kg dentro, lo devi aprire un centinaio di volte se ti fai un caffè per volta. Sono 100 volte che cambi l’aria al vasetto. Così si perde ogni vantaggio dell’ermetico non è.
Io il Kg di caffè lo divido in bustine plastica di circa 80 grammi, che mi durano tra i due e i cinque giorni. Le bustine vanno dentro un altra busta sigillata e dunque nel freezer. Non è cattiveria. Così come per gli altri alimenti, il freddo frena il calo delle qualità organolettiche del caffè .
La bustina la tiro fuori dal freezer almeno un paio d’ore prima di usarla e viene aperta e macinato solo quando raggiunge temperatura ambiente. Altrimenti l’umidità si condensa sul chicco. Fatto il caffè, la bustina si richiude con meno aria possibile.
Notare i vantaggi delle bustine sul vasetto: meno caffè = meno volte si apre. Meno aria sopra = meno ossidazione (a meno che non usi un vasetto con pompa a vuoto spinto)
Concordo pienamente con Oronzous!
1-Suddividere il chilo di caffè in parti piccole in maniera tale da esporre la minima parte allì’ossigeno: credo che meglio della plastica sia usare dei barattoli di vetro con guarnizione ermetica di gomma, il caffè è oleoso, la plastica è oleosa, alcune parti della plastica possono sciogliersi nel caffè! Io ne uso di capienza 500ml circa 200g che riempio fino a quando non entra neanche 1 solo chicco in più, ma ce ne sono anche di capienze fino a 125ml di una notissima marca di bicchieri e giare in vetro.
2- MAI aprire se freddo: addirittura io faccio un passaggio dal congelatore al frigo la sera prima per rendere il riscaldamento più dolce, poi 1-2 ore fuori frigo prima di aprirlo
Con questo metodo, che a dire il vero mi ha consigliato il mio torrefattore di fiducia aperto dal ’58, ho scongelato anche caffè torrefatto quasi 6 mesi prima ed era esattamente come quando l’ho comprato. L’unica controindicazione dopo un paio di mesi in congelatore è che degrada un po’ più velocemente, cioè se prima di congelarlo dura una decina di giorni, dopo tre mesi in congelatore lo sento degradato dopo 5 giorni