Visitina a Roma, e a pranzo troviamo in centro un posticino davvero carino, Il ristorante/bistrò e molto altro chiamato Ginger. Il pranzetto leggero è davvero delizioso, ma il caffè…
La miscela (non conosciamo ne il tipo di prodotto ne la composizione del caffè usato) è di caffè Danesi. Il barista ha una tecnica assolutamente inadeguata rispetto all’ottimo livello del locale (e rispetto al caffè in generale) la pressatura è fatta usando il pressino attaccato al macinino (che, come ripeto durante i corsi, andrebbe segato e buttato via!) è molto leggera e senza alcuna attenzione al livellamento; nessuna pulizia, ci mancherebbe, del filtro e nessun flushig delle doccette.
L’espresso che abbiamo bevuto è probabilmente la combinazione di una tecnica sbagliata e di una miscela non di altissimo livello, ma che meriterebbe maggior rispetto.
Il caffè appare immaturo, con una forte astringenza (raccolta stripping?) e con poco corpo. La crema presenta una bella tigratura ma la persistenza è scarsa. Alcune note sono però positive, troviamo buoni sentori di tostato, di mandorle e (leggerissima) di cioccolato. L’amaro non è intenso e c’è una nota acida piacevole, mascherata però dalla invadente astringenza. Voto 3 alla tecnica, 6 alla miscela.
Pingback: STAI SCEGLIENDO IL CAFFE’ PER IL TUO BAR? ECCO LE NOSTRE RECENSIONI | Aprire Un Bar