Questo post merita di essere introdotto. A mandarcelo è Andrew Watling, nostro grande amico e superappassionato di caffè. Andrew ha assaggiato e ci racconta in questo post due miscele prodotte da Square Mile, una torrefazione che a Londra è diventata in assoluto la più esclusiva e cool dell’Inghilterra, miscele supersofisticate e continuamente proposte, in produzione limitata, solo per pochi, selezionati bar… L’italiano non è strepitoso, ma ringraziamo tantissimo Andrew per l’ulteriore sforzo.
Dopo aver visitato diversi negozi di caffè a Londra e sperimentare un caffè straordinario miscele ho pensato di provare un po ‘per me a casa.
Ho ordinato due miscele da “Square Mile”: Red Brick e Sweetshop, che avevo già provato a Londra. Red Brick è una miscela permanente molto popolare nei coffee shop di Londra, mentre “Sweetshop” è considerato essere un po’ “speciale” ed esclusiva.
Li ho ordinati online Lunedi per riceverli il venerdi mattina. Dopo averli lasciati degasare per quattro giorni li ho provati entrambi e queste sono le mie esperienze …
Il “Red Brick” è una miscela composta da 40% La Serrania presso la Columbia (con aromi di frutta e vaniglia), 30% Tega e Tula dall’Etiopia (cacao e acidità), 30% Sertao dal Brasile (noci, caramelle, cacao e burro)
Dopo aver calibrato il mio piccolo Eureka grinder Mignon – ho effetuato l’assaggio con i seguenti parametri:
- 18 grammi di caffè per shot
- Acqua filtrata in E61 gruppo di testa 94 DEGS c
- Tempo di estrazione 22 secondi (dalla prima goccia)
Come espresso l’odore iniziale era di pan di zenzero, un odore piacevole caldo. All’inizio la sensazione era di agrumi, molto fruttato, per virare poi in melassa e mou per trovare poi, a fine tazza, una sensazione di liquirizia. Una complessità di sapori piacevoli che mi ha lasciato con la voglia di provarne un altro il prima possibile. Con latte (Cappuccino, Latte, Flat White), l’odore era un aroma di frutta, ma anche di nocciola. Il gusto è molto fiorito e limone, che poi rivela aromi di vaniglia e burro. C’è ancora un pizzico di liquirizia, giusto alla fine. Il latte ha cancellato ogni acidità.
La miscela “Sweetshop” contiene invece 50% Jirmiwachu dall’Etiopia e 50%
Gaturiri dal Kenya. I parametri di estrazione erano gli stessi, anche se ho dovuto settare una macinatura più fine del “Red brick”.
In questo secondo assaggio il profumo era floreale con una leggera nota di marzapane. L’assaggio ha mostrato una leggera sensazione di pompelmo: la nota agrumata è comunque molto forte e solo alla fine si avverte una sensazione di nocciola e, ancora, liquirizia. L’acidità, tipica dei caffè etiopi, resta molto intensa. Con il latte “Sweetshop” perde la sua acidità e diventa una bevanda molto dolce con gusti fragola, panna e burro. Il latte rimuove tutti i sapori molto citrico e lo rende piacevolmente fruttato.
Come mai non ci sono i voti per questa recensione… secondo il gusto di un italiano 🙂