Viaggio in una tazza (in un tazzone) che sta a poco a poco entrando nelle grazie anche degli italiani: il caffè americano. Quali miscele usare? Quale macinatura? Quali macchine?
Il caffè americano (meglio chiamarlo caffè filtro) è una preparazione che sta avendo un trend molto positivo, il suo consumo sta salendo sempre più in Italia e sono sempre più gli italiani che lo apprezzano e lo consumano regolarmente, vuoi perché hanno viaggiato all’estero o perché sono stati semplicemente affascinati dalla filosofia di questo “caffè da pausa”. Nei supermercati stanno cominciando ad apparire (raramente ancora) le miscele da caffè americano per il consumo casalingo, ma al bar questo prodotto continua ad essere, se non in pochi illuminati locali, un tabù.
Eppure preparare il vero caffè americano al bar non è difficile, ne comporta investimenti particolari.
Il caffè americano, per cominciare dalle basi, è una infusione, più o meno come un tè, e non dovrebbe quindi essere un espresso (che, val la pena ricordarlo, è una emulsione) e per essere preparato al meglio richiede un infusore (diciamo una macchina, ma può essere anche una brocca) e una miscela adatta.
La miscela da filter coffee, o americano, dovrebbe essere infatti diversa da quella da espresso o da moka. Quella ideale è una miscela con prevalenza arabica (più acida e meno amara) e spesso composta da caffè lavati che garantiscono profumo la freschezza adatta a questo, ad esempio come i caffè che trovate in questo Eshop, che dedica una categoria proprio ai caffè da filtro.Anche la tostatura è diversa. Una tostatura più chiara, meno intensa, consente di salvaguardare le migliori note aromatiche senza esaltare amaro, corpo e cremosità che, nel bene e nel male, non sono tipiche del caffè americano. Ultima accortezza: la macinatura, assai più grossa di quella da moka e da espresso.
Adesso abbiamo la giusta miscela per il caffè filtro, come prepararla?
In ogni ristorante americano troviamo una macchina da caffè filtro, con la sua bowl di caffè nero tenuta calda come nella foto che correda l’articolo. Queste macchine, almeno quelle professionali, in italia usate soprattutto negli alberghi, sono piuttosto ingombranti e costose, ma si trovano ormai facilmente nei grandi magazzini di elettronica, anche su internet, macchine da uso casalingo con costi molto contenuti (anche sotto 50€) e adatte a 15/20 tazze al giorno.
Se non volessimo nemmeno dotarci di questa macchina (magari per un banco davvero piccolissimo) si puo ancora ricorrere alla french press, il bicchierone con una stantuffo interno che trovate su questa pagina e che puo essere molto adatto anche per servirlo elegantemente al tavolo, di fronte al cliente., con i classici mug, i tazzoni da caffè americano. Queste french press si trovano, a una quindicina di euro, anche all’Ikea. Altri sistemi di estrazione filtro? Chemex , V60, Aeropress, Syphoon (nella nostra scuola si tengono anche corsi sul caffè filtro ..)…
Ancora meno? Ancora più in emergenza? Una volta, ad un americano, ho visto prendere una brocca, appoggiarci sopra un foglio di scottex, del caffè e quindi versarci sopra lentamente acqua calda…
Già che ci siamo cerchiamo di derimere una volta per tutte anche una leggenda: più caffeina nell’espresso o nell’americano? A parità di quantità nell’espresso, ma di americano se ne beve molto di più, come possiamo leggere in questo post dedicato proprio a quest’argomento…
Caffé americano, caffè filtro, miscela di caffè
Come sempre Gabriele grande conoscenza della materia.
Se poi, proprio proprio vogliamo aggiungere un altro semplice metodo di fare il Caffè Filtro, aggiungerei il Drip (ovvero un biocchiere svasato a cono) al quale vanno messi i filtri tipo “melitta” e sotto un Mug, basta aggiungere la polvere di Caffè nel filtro, versarci acqua bollente (meglio se attorno ai 90° e non di più perchè parliamo di Arabiche), L’acqua attraverserà il caffè impregnandosi delle sue sostanze, e colerà nel mug attraversando il filtro in carta. Costo del Dripper (circa 5€ in plastica, 15-20€ vetro o porcellana). Si può fare all’istante in 2 minuti circa.
Verissimo Davide!!!
Io, nel mio bar un v60 ce l’ho, per chi vuole un caffè filtro….
Lo so SImone! 🙂 Self made se non ricoro male, perchè in Italia inoltre non si trovano nemmeno i porta V60! 😉
Pingback: CAFFÈ AMERICANO? IL NUOVO METODO DEI DRIPPER | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
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Ragazzi mi hanno regalato una confezione di caffè in chicchi di Starbucks. Come posso macinarlo? Soprattutto come faccio a indovinare lo spessore adatto???
Ciao Diego, puoi usare un macina caffè come questo http://www.caffeamericano.it/collections/accessori/products/russell-hobbs-macina-caffe-stylo-18416-56
L’importante è che sia a dischi. La macinatura poi deve essere media o grossolana dato che la polvere starà molto tempo in acqua e non vogliamo che il caffè risulti amaro.
Pingback: IL CAFFE’ AMERICANO | Aprire Un Bar
Ottimo articolo, ho trovato molto interessante leggere queste differenze esposte in modo così minuzioso 🙂
ho ritrovato il mio piccolo elettrodomestico, caffettiera, per fare il caffè americano ma non ricordo le dosi di acqua e caffè. Qualcuno gentilmente potrebbe spiegarmelo?
Tutto interessante, peccato che la brodaglia ottenuta non sia di mio gusto (e fortunatamente neanche di molti altri). È comunque purtroppo vero che stia aumentando la richiesta nei bar, ma è una delle tante mode che speriamo duri poco
Bellissimo articolo, adoro il cafè all’americana ma dove comprare il caffè adatto? Potreste dirmi se posso trovarlo online?Grazie