In occasione di alcune visite organizzate dalla storica azienda di macchine da caffè fiorentina “La Marzocco” abbiamo avuto occasione di vedere il nuovo stabilimento. Estrema cura in ogni fase della realizzazione delle macchine, innovazione, attenzione alla storia e al futuro e rispetto per il lavoro; questi gli aromi che abbiamo respirato nella nostra visita.
Recentemente abbiamo potuto partecipare ad una interessantissima visita presso La Marzocco, la storica azienda di macchine da espresso. La visita guidata dopo un ottimo espresso (non poteva mancare) si è aperta con una chiacchierata con il figlio del fondatore, Piero Bambi, sulla storia dell’azienda. Il suo racconto è stato estremamente interessante dal punto di vista tecnico (strepitosi i disegni originali conservati nell’archivio appositamente creato) ed è stata un’emozione sentire come una piccola idea, fra mille difficoltà, possa diventare negli anni un punto di riferimento mondiale. Si, perché (i baristi appassionati lo sanno bene) negli ultimi anni La Marzocco è diventata “La Macchina” a livello globale, e non c’è barista che si affacci alla scena mondiale che non la consideri un punto di arrivo.
Non per nulla le macchine La Marzocco (solo sei modelli, tutti di altissima fascia) hanno come mercati di riferimento la Corea e gli Stati Uniti, mercati dove il culto (sì, proprio il culto) del caffè italiano sta esplodendo. E esplodendo è il caso di dirlo, visto che negli ultimi tre anni, in pratica appena iniziata la crisi, l’azienda Fiorentina è esplosa più che raddoppiando le vendite.
Il nostro tour è continuato visitando la linea di produzione prima della piccola GS3, per molti il maggior concentrato di innovazione al mondo fra le macchine da espresso, e poi le linee per le altre macchine più tagliate per il mondo bar. Linee di produzione che non si possono definire tali, perché nel massimo concetto di rispetto del lavoro che regna nello stabilimento non c’è segno dell’alienazione da fabbrica; ogni reparto (assemblaggio, elettrico, di prova o altro) lavora in un ambiente luminoso e pulito, e lo stesso team lavora su più macchine, senza imporre al lavoratore di stringere la stessa vite su mille macchine. Questo rispetto del lavoro, è bene dirlo, si trova in tutto: negli orari, scanditi da pause regolari, negli spazi (piccola palestra con magnifica vista sul Mugello e carinissimo bar interno con tanto di Sky e biliardo) e nei rapporti interni, viste le periodiche riunioni in cui tutti vengono aggiornati dell’andamento dell’azienda, senza segreti.
E, qua e là, chicche, chicche a partire dai deliziosi set di portafiltri, pressini e filtri di cui è corredata la macchina. Tutti filtri realizzati con l’innovativo sistema di controllo dei fori, che garantisce tutti i fori dello stesso diametro e con la medesima spaziatura.
Chicche come l’imballaggio della “Strada” la più innovativa ed esclusiva macchina prodotta dallo stabilimento, imballata, unica fra tutte, in stilose casse di legno. Chicche, ancora, come quelle che non vediamo: la sala dove vengono testate le novità che usciranno il prossimo anno, l’unica stanza (giustamente) chiusa, dove viene pensato il futuro del futuro.
Pingback: LA NUOVA CAPITALE DEL CAFFÈ: LONDRA | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: L’EVENTO TASTE, LA MARZOCCO E LE MAGLIETTE AL PROFUMO DI CAFFÈ | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: COME VIENE PRODOTTA UNA MACCHINA DA ESPRESSO LA MARZOCCO GB5, UN VIDEO | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: UNA "LA MARZOCCO GS3" VERAMENTE SPECIALE | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: UNO SGUARDO ALLA NUOVISSIMA “LA MARZOCCO LINEA MINI”