Se il caffè, commodity il cui mercato è tutto sommato abbastanza stabile, conosce in questo periodo un settore in grande espansione questo è sicuramente quello del caffè monoporzionato, in cialde o, nella sua evoluzione, del caffé in capsule.
Questo nuovo modo di confezionare e di usare il caffè in polvere ha conquistato, e sta conquistando, rapidamente il mondo. I vantaggi sono evidenti: grande praticità d’uso e pulizia, nessuna capacità richiesta e, sopratutto nelle capsule, qualità che può essere più che decente
I marchi per eccellenza, che anche grazie ad una promozione martellante hanno conquistato il mercato dal Giappone alla Bielorussia, sono naturalmente quello di Lavazza e Nespresso…(le abbiamo testate in questo post)
(ma occhio a numeri come questi…)
La qualità del caffè in cialde, se a volte è indiscutibilmente alta, è ancora più spesso, in nome della rincorsa al prezzo più basso, desolatamente bassa.
Spesso infatti le torrefazioni strutturano miscele 50 arabica 50 robusta che prevedano l’impiego di caffè di qualità molto scadente proprio per il mercato delle cialde, dove si trovano caffè venduti anche a 2 euro al chilo… meglio non provarli!
La quantità di polvere nelle cialde (di solito inferiore a 7 grammi) e il fatto che il caffè non sia macinato al momento (e risenta quindi delle differenti condizioni atmosferiche) sono altri elementi che probabilmente continueranno a dare all’espresso il ruolo di eccellenza nel mondo del caffè, ma la cialda e la capsula, nei contesti dove l’espresso è supporto al lavoro o alla situazione domestica hanno sicuramente marcato un passo avanti.
Altro discorso l’aspetto decisamente poco “green” soprattutto delle capsule che producono una quantità enorme di rifiuti…un’alternativa, date un’occhiata a questo post!
Caffé in capsule, Caffé in cialde
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